Intervista: Spleen Orchestra

Abbiamo intervistato per voi la splendida Spleen Orchestra. Abbiamo cercato di entrare nel loro mondo e nel loro immaginario… Dopotutto chi non ama Tim Burton e il suo mondo?

Il mondo di Tim Burton affascina da sempre piccini e adulti, come siete arrivati alla scelta di portarlo su un palco?

Silvano: Proprio in seguito alla ns. fascinazione da piccini…e che ci siamo portati dietro anche da adulti! Una autentica passione per l’immaginario di Tim Burton e per le straordinarie composizioni dell’autore di colonne sonore Danny Elfman. Anni prima che nascesse il progetto insieme a Moreno, l’attuale cantante, eravamo già appassionati dei brani che poi avremmo proposto con la Spleen Orchestra. Poi un giorno mi chiesero di allestire in un locale una serata a tema ed ecco la decisione di mettere insieme la band.

-Come viene scelta la scaletta? Ad esempio in occasioni di concerti come quelli durante il periodo natalizio vengono apportati dei cambiamenti?

S. In generale attraverso la scaletta cerchiamo di compiere un “viaggio panoramico” che contenga le diverse anime della poetica di Tim Burton. La colonna sonora poi riveste una grande importanza nella scelta dei brani (ad esempio molti film contengono dei veri e propri numeri musicali). Poi c’è una componente più emotiva che ci porta a strutturare lo spettacolo in base a ciò che sentiamo più affine.

Si tratta di uno spettacolo malleabile che non manchiamo di adattare a seconda del luogo (Teatro, piazza, club) e del periodo. Chi verrà a vederlo nel periodo natalizio non rimarrà di certo deluso.

-Se poteste definirvi in una parola, quale sarebbe?

S. “Timburtoneschi”

-Ci raccontate del vostro backstage? Dei tempi di trucco, parrucco e cambio costumi?

S. E’ una macchina piuttosto complessa e ben oliata, con uno sforzo organizzativo (e fisico!) non indifferente. Il nostro lavoro inizia molto prima del concerto con carico e scarico, allestimento palco, soundcheck, prova luci, prova video, trucco e parrucco (circa un’ora) e finisce molto tardi…ripetendo le operazioni all’inverso!

I cambi costumi dei cantanti durante lo show ormai avvengono a gran velocità; diciamo che nel backstage si svolge uno spettacolo parallelo altrettanto interessante.

-Qual è la cosa più particolare che vi sia mai successa sopra o sotto il palco?

S. Un paese della Toscana (non ricordo il nome), piazza gremita. Il momento più romantico dello show. All’improvviso nel silenzio assoluto della platea di ode un “A ‘CASA!” (anzi: A ‘ASA!) di un signore anziano (il quale evidentemente non era interessato alle vicende di Edward Mani di Forbice).

Il pubblico reagisce, prendendo in qualche modo le nostre difese, lui brontola un po’ difendendo il suo diritto a esprimere il proprio disappunto. Poi l’alterco finisce e noi riprendiamo a suonare.