Sara Loreni, la ragazza dalla loop station diventa erotica

 

Sara Loreni, meglio conosciuta come ‘la ragazza dalla loop station’, lancia il suo nuovo brano “Eroticamente”.

L’abbiamo intervistata di recente per raccontarci i suoi progetti in corso.

La ricordiamo nel 2015 a X-Factor per la sua cover di “Glory Box” dei Portishead, di non facile esecuzione, per la quale la giuria e il pubblico ne rimasero molto affascinati.

Ma l’incanto si spezzò nel momento in cui Sara, tutta d’un pezzo, decise di sua spontanea volontà di uscire di scena da quello che è a tutti gli effetti un ‘tritacarne’ dal meccanismo un po’ “macabro” per un’artista coerente e rigorosa come lei.

Oggi, con “Eroticamente”,  mostra un nuovo lato di sé, un lato tutto rosa fatto di indipendenza femminile e di evoluzione col suo genere elettro-pop che ci ricorda molto lo stile innovativo di Imogen Heap.

Siete curiosi di conoscerla? Ecco la nostra intervista da donna a donna.

 Partiamo dallo strumento principale che ti contraddistingue: la loop station. Come ti è venuto di utilizzare uno strumento così ‘insolito’?

Grazie a un amico che me ne aveva parlato, mi incuriosii e me ne innamorai subito. Da cantante sono sempre stata più attratta dai timbri e dai “colori” delle voci, più che dall’estensione e dai virtuosismi. L’idea di utilizzare la voce come strumento mi elettrizzava e la loop station mi sembrava un ottimo strumento di indagine timbrica e sonora.

Mi ricordi molto Imogen Heap, non so se la conosci. Lei utilizza molto la loop station nei suoi live. Farai qualche data live quest’anno?

La adoro, è sempre stata molto avanti, anche quando ha presentato i suoi gloves che hanno anticipato di parecchio tecnologie e modi di fare musica che iniziano ora a vedersi un po’ più spesso ma che sembrano ancora avveniristici.

Dovrei fare qualche live in ottobre, pubblicherò tutte le info sui social appena possibile.

Com’è nata ‘Eroticamente’?

Dalla voglia di esprimere l’erotismo, più che di raccontarlo. Volevo una canzone che suggerisse ma che che non arrivasse per forza al punto, perché l’erotismo è soprattutto tutto ciò che accade prima. Per quanto mi riguarda l’erotismo ha a che fare con l’incontro delle menti, prima ancora che dei corpi, che ne è una naturale conseguenza.

 

Secondo te parlare di erotismo è ancora un tabù?

Il fatto di parlarne in modo accurato e approfondito è sicuramente un tabù. Un certo tipo di pornografia e l’esibizione inconsapevole e costante dei corpi credo abbiano giocato a sfavore di una certa poetica dell’erotismo che ha a che fare con il mistero, con il pudore e anche con la timidezza.

Come vivi il tuo erotismo?

Molto bene direi, grazie ad un lungo percorso di consapevolezza accettazione, e grazie anche al fatto di avere accanto una persona che mi ha sempre valorizzata, oggi sento di darmi il giusto valore e di esprimermi in quel contesto.

Che musica ascolti?

Vado a periodi, solitamente mi capita di innamorarmi artisticamente di qualcuno e poi di ascoltare tutta la discografia approfondendo anche aspetti extramusicali. Mi è capitato con Franco Battiato, St. Vincent, con i Broadcast, Erik Satie, Philip Glass e con Bjork.

C’è un artista che più di tutti ti ha influenzata?

Difficile dirlo, ma credo Bjork.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Fare uscire l’album in autunno. Ci sono canzoni che amo molto e che mi rappresentano in questo momento in modo molto accurato. Non vedo l’ora che escano dagli hard disk e arrivino ai vostri organi sensori 🙂

Inoltre, quest’estate ho partecipato alla residenza artistica Tagli dove ho sviluppato il progetto “Concerto per orecchio”, una performance che ribalta le dinamiche del concerto classico, è per un solo spettatore alla volta, elimina le distanze, lavora sui pianissimo e sulle microdinamiche. Mi è piaciuto molto lavorare in questo modo e vorrei continuare in questo senso a declinare la musica in contesti e modalità inusuali.

 
Grazie Sara per la tua disponibilità e in bocca al lupo per questa nuova pubblicazione!