Intervista a The Andre: la mia musica in Evoluzione come il mondo

È uscito poco più di un mese fa Evoluzione, il primo EP di inediti di The Andre che abbandona così definitivamente le cover e le rielaborzioni con le quali si era fatto conoscere per diventare a tutti gli effetti cantautore.

Un EP che The Andre porterà in tour a partire da sabato prossimo e prima della partenza abbiamo deciso di fargli qualche domanda per farco raccontare questo nuovo capitolo della sua carriera.

Ci eravamo sentiti a marzo di un anno fa quando era appena uscita Captatio Benevolentiae, cosa è cambiato da allora?

Il mondo è finito, pare che stia lentamente ricominciando ed è pure uscito il mio primo EP di canzoni completamente inedite.

Parliamo proprio di Evoluzione e di questi tuoi primi inediti. Sei soddisfatto di questo lavoro tuo al 100%? È più difficile scrivere qualcosa di nuovo o fare una cover interessante?

Sono quattro canzoni su cui ho e abbiamo lavorato moltissimo, quindi sì, sono soddisfatto, anche se adesso mi sembra sia passata una vita da quando è uscito.
È sicuramente più impegnativo scrivere un inedito, ma anche decisamente più soddisfacente: anche perché, a differenza di una cover, ci devi mettere la faccia.
Cioè, io non ce la metto comunque, perché sono anonimo. Però ci siamo capiti.

I quattro brani dell’EP sono piuttosto diversi tra loro, sia per tematiche che per stile. C’è uno che rappresenta più degli altri quello che vorresti sviluppare nei prossimi lavori?

No, la mia precisa intenzione, ora che non ero più legato a uno stile determinato era spaziare il più possibile, per vedere cosa posso combinare con suoni e temi differenti. Ogni canzone rappresenta un filone musicale che vorrei percorrere, e ne ho già altri in serbo per il futuro.

L’EP si intitola Evoluzione e si riferisce chiaramente a quella tua professionale ma è anche un tema che in qualche modo lega tutti i brani anche se si parla più di involuzione (o estinzione come in Scimmie) che di un vero miglioramento, è questo che stiamo vivendo?

La mia è ovviamente una provocazione. Però ci sono alcuni ambiti dove un’involuzione o un rischio di tornare sui nostri passi si manifesta chiaramente.
Scimmie è stata scritta prima della pandemia, ma questo anno e mezzo non ha fatto altro che acuire questi fenomeni, a mio parere.

Ho apprezzato particolarmente Boccaccio e il parallelismo tra la situazione pandemica attuale e quella della peste. Credi nella possibilità che anche in questo caso si chiuda un’era e si apra un nuovo rinascimento?

Sicuramente sarà una data periodizzante, per il futuro non mi pronuncio. Anche il rinascimento che è seguito alla peste non è stato uguale per tutti, stiamo a vedere se qualche evoluzione in questo senso è possibile.

Sabato parte il tuo tour, cosa deve aspettarsi il pubblico oltre ai brani dell’EP chiaramente?

Ci saranno pezzi da THEMAGOGIA, il mio primo album: riscritture sia testuali che musicali di grandi successi di poeti latini come Young Signorino e Malgioglio. E poi anche qualche cover in memoria dei vecchi tempi.

Il primo appuntamento live sarà a Fuori chi Legge, un festival con una finalità sociale legato all’avvicinamento dei giovani al mondo dei libri. È un tema che ti vede particolarmente coinvolto visti i tuoi studi e il tuo utilizzo della parola?

È sicuramente un tema che mi appassiona, anche se non ho idea di come si possa sensibilizzare i giovani alla lettura. Io ho cominciato da piccolo e semplicemente ho continuato fino ad oggi perché mi piace farlo. E mi piace anche infilare citazioni letterarie nelle canzoni (Tipo Captatio Benevolentiae che contiene dei versi di Saba).
Addirittura mi sono messo a scrivere un libro. Si chiama Io è un altro ed è edito da People.

Vedo che anche nelle altre date ci sono eventi impegnati a vario titolo, c’è una scelta precisa in questo senso? C’è qualche data che attendi particolarmente?

Credo dipenda dal numero maggiore di eventi “impegnati” che sono comparsi ultimamente: potrebbe essere il segno di un risveglio collettivo e certo, mi fa piacere prenderne parte in qualche modo. Dal punto di vista personale, non vedo l’ora che il tour approdi per la prima volta in tre anni in Sardegna.

Quali sono i tuoi progetti terminato il tour?

Mi dedicherò anima e corpo alla rifinitura dei nuovi brani, con la speranza che siano pronti il prima possibile.