“La musica attuale”: il prezioso libro di massimo Bonelli

Il libro “LA MUSICA ATTUALE. Come costruire la tua carriere musicale nell’era digitale” (RoiEdizioni), primo libro di MASSIMO BONELLI, produttore discografico, manager e direttore artistico del Concerto del Primo Maggio di Roma, disponibile da fine aprile in tutte le librerie e in formato e-book, scatta una fotografia nitida e dettagliata del momento che sta vivendo la musica italiana e dell’evoluzione del mercato musicale rispetto a tutti gli stravolgimenti che l’epoca digitale ha portato, a partire dal boom delle piattaforme di streaming. 

Massimo Bonelli ha deciso di raccogliere in queste pagine il frutto delle tante ricerche, delle esperienze dirette e delle conoscenze acquisite nel corso della sua carriera di oltre vent’anni nel mondo della musica italiana, essendo dal 2015 il Direttore Artistico e l’organizzatore del Concerto del Primo Maggio di Roma, produttore, manager e consulente musicale, avendo fondato e dirigendo iCompany ed essendo l’ideatore e coordinatore di Casa SIAE al Festival di Sanremo, oltre che l’attuale organizzatore del Premio Fabrizio De André.  È stato inoltre recentemente incaricato della direzione artistica della Numero 1, la storica etichetta fondata da Mogol e oggi linea editoriale di Sony Music. Nel 2019 ha coordinato Faber Nostrum, il progetto discografico tributo dell’indie italiano a Fabrizio De Andrè.

Da ex musicista ed esponente di spicco del mondo della discografia italiana, Bonelli raccoglie in questo libro tutte le sue competenze e conoscenze acquisite nel corso della sua carriera nel mondo della musica, confezionando un perfetto manuale d’uso per gli artisti emergenti che desiderano costruire una carriera musicale di successo.

«Ho deciso di scrivere questo libro perché sono stato anch’io un musicista affamato di informazioni, ma anche e soprattutto perché non ho trovato nessun testo simile scritto in italiano e riferito alla nostra scena nazionale – dice Massimo Bonelli – Niente che affrontasse a tutto tondo l’evoluzione com­plessiva di un settore che, negli ultimi anni, ha vissuto una rivoluzione senza precedenti».

Si tratta sicuramente di uno strumento interessante per chiunque abbia a che fare con il mondo della musica (compresi noi che ne scriviamo in webzine, riviste e blog vari) e soprattutto utilissimo per chi vuole fare musica, approcciandosi da neofita o da inesperto a questo settore in continua evoluzione e sempre più liquido, come tutta la nostra società odierna.

 Una società liquida, dunque. Questa è la definizione del sociologo Baumann che dobbiamo metterci in testa ormai come assodata quando parliamo del nostro mondo e quindi anche della musica. E proprio da un’immagine evocativa di questa “liquidità” parte l’autore nelle sue considerazioni. La metafora usata è infatti quella dei sassi che vengono lanciati in uno specchio d’acqua, che producono delle increspature e delle onde alterandone la superficie.

Infatti ogni cambiamento tecnologico ha innescato un cambiamento nella fruizione della musica che ha portato a sua volta a un necessario ripensamento del modo di produrla e “venderla” (le virgolette sono d’obbligo). Una serie di cerchi concentrici che seguono l’uno all’altro.

“In principio era” il vinile, nello specifico il 45 giri, poi gradualmente sostituito dal più proficuo 33 giri. E un sistema di distribuzione/edizione piuttosto complicato ma dominato dalle grandi case discografiche. Poi vennero le musicassette, il walkman e il CD, responsabili di una vera e propria rivoluzione nel modo di ascoltare la musica, rendendola “portatile” e consentendo la pirateria a scapito del mercato discografico. Il formato Mp3 ha acuito questa problematica supportato dalla nascita di portali che permettevano il download gratuito e la condivisione di file, assestando il colpo di grazia e al tempo stesso aprendo nuove possibilità per gli artisti emergenti o sconosciuti di farsi conoscere. Mentre ancora questo nuovo sistema caotico si doveva assestare, è iniziata l’era dello streaming che ci ha portato ad ascoltare la musica direttamente su Spotify e altre piattaforme digitali, con tutti i problemi annessi e connessi.

Tra annessi e connessi c’è soprattutto la problematica, sempre più diffusa e sempre più urgente, del dominio di questo nuovo mondo virtuale e Social, che ci ha portato a un ascolto sempre meno attento in quanto condizionato dal metodo di fruizione e dalla crescita esponenziale di persone e gruppi che hanno accesso alla possibilità di pubblicare la propria musica e rendersi visibili.

Questo a sua volta porta alla necessità, come strategia di marketing per gli artisti, di pubblicare continuamente qualcosa per non scomparire in mezzo alla folla, (facendo invece scomparire il concetto di “album”, fondamentale fino ad ora), peggiorando la situazione perché questo aumenta ancora di più le uscite discografiche mentre diminuisce il tempo da dedicare loro, e per comunicare con immediatezza in questo marasma tra l’altro dominato dal genere urban, rap e trap, molto vicino agli slogan, le canzoni subiscono un evidente perdita nella qualità.

Questa è un’estrema sintesi che Bonelli spiega ovviamente molto meglio. La spiegazione anche troppo sostanziosa della prima parte, mette in luce proprio come l’evoluzione dell’industria musicale negli anni, vada analizzata per comprendere fino in fondo il punto in cui ci troviamo ora e ciò permette a un musicista emergente di capire meglio come procedere in questa situazione.

L’introduzione del contesto è dunque fondamentale per sapere come muoversi e in ciò l’autore riesce a spiegare bene, seppure in sintesi, i diversi passaggi e il funzionamento dei processi e degli aspetti della discografia e dell’organizzazione di concerti e musica dal vivo, altro aspetto fondamentale sul quale si regge l’intero carrozzone. Ciò che risulta fondamentale quindi è definire bene una strategia comunicativa, chi si vuole essere, cosa si vuole fare, qual è il proprio punto di forza e di originalità. 

Quindi delineare uno storytelling sincero che sia in grado di fidelizzare una prima fetta di pubblico ristretta e realmente interessata con la quale condividere qualcosa prima di allargare la visibilità alla massa. Poi basare sullo scambio di possibilità da offrire e sui rapporti umani la propria interazione con gli “addetti ai lavori”, cui va riconosciuta l’importanza e il ruolo che svolgono nella diffusione della musica.

Infine Bonelli riesce a illustrare come concepire la propria carriera artistica come una startup, e lo fa con parole semplici e dirette, un linguaggio chiaro e coinvolgente, senza mai annoiare, tramite esempi pratici, spesso vissuti personalmente e ai quali talvolta egli ha contribuito.

Il tutto all’interno di mirate strategie di brand positioning e vari tipi di marketing, dando un’idea di base su come destreggiarsi tra fonici, locali, uffici stampa, booking, manager, discografici e piattaforme digitali.

Questo e altri preziosi consigli, incentrati sull’esercizio mentale basato su queste domande, sono alla base de “La musica attuale“, uno strumento che riteniamo quindi un po’ generico ma decisamente molto utile per gli artisti emergenti, per inquadrare l’ambiente musicale, per non farsi inglobare e soggiogare da un mondo sempre più complicato. Ma che rimane sempre meraviglioso.