WILLIE PEYOTE COLPISCE ANCORA: ECCO “IODEGRADABILE”

WILLIE PEYOTE torna a colpire con Iodegradabile, l’album uscito il 25 ottobre per Turet/Virgin Records/Universal Music Italia.

Il rapper-cantautore indie mette a segno un bel colpo proprio come un vero criminale che riesce a scappare dalla polizia, come avviene nel video del singolo La tua futura ex moglie. Infatti, pur opponendosi polemicamente al gangsta rap, Willie risulta abbastanza credibile nei panni di un gangster anni ’60. Sarà forse per il baffo, per l’aria strafottente o per quella sigaretta costantemente in bocca?

La bellissima scena lungo la strada piena di ombrelli appesi è azzeccata perché piovono citazioni: l’ambientazione e la storia narrata nel video è chiaramente ispirata al film Fino all’ultimo respiro (1960) di Jean-Luc Godard, mentre un’altra citazione, stavolta di Fabri Fibra (Come te, Turbe giovanili, 2002), è contenuta nel testo («Andrai comunque/ andrai come se ne è andato chiunque/ Per come sei potresti andare ovunque»).

Musicalmente è il più riuscito elemento di raccordo e continuità con i pezzi precedenti più “sentimentali” come Ottima scusa o Le chiavi in borsa: «la tua risata abbinata a quel culo basta già…» racchiude perfettamente gli elementi della poetica che hanno contraddistinto lo spessore artistico di Willy Peyote.

Nel testo invece sembra esserci un cambiamento: stavolta si dichiara innamorato tanto da trovare la fede (intesa come fiducia nell’umanità) e incontrare Dio “sotto le lenzuola”, “tra Trento e Trieste”, ovvero al quinto piano di un albergo in Piazza Trento e Trieste a Bologna. Più che un vero cambiamento c’è un’apertura, un atteggiamento di speranza, ricercata in tutto l’album, ma con la definizione di “futura ex moglie” torna subito quel suo disincanto tipico a dare un retrogusto amaro, quel suo stile inconfondibile nel raccontare una storia in un’atmosfera noir, malinconica, triste e al tempo stesso spaccona, come l’atmosfera del video.

Di tutt’altra pasta è il secondo singolo Mango. Anche questo brano contiene un tributo (all’omonimo cantautore italiano), con il quale Willie firma la sua dichiarazione d’intenti. Si pone da un lato come uno che non deve niente a nessuno e dall’altro come rapper aggressivo contro l’ignoranza, l’intolleranza, il razzismo e i fascismi di ritorno. E in questo ci va giù duro come sa fare lui:

«Se la memoria è corta/ è un lungo déja-vu/ Ma se la storia torna/ finite a testa in giù».

D’altronde questi sono i due tratti salienti che, insieme al tono beffardo e alle atmosfere tratteggiate, costituiscono i punti di forza del rapper torinese, insieme alle basi musicali piene di strumenti e sonorità blues, funky, jazz, soul (anche se nel complesso Iodegradabile contiene più rock all’inglese) grazie alla squadra vincente degli All Done, ovvero la band di musicisti insieme al premiato Frank Sativa e all’ottimo Kavah alle produzioni.

Significative anche le frecciatine agli influencer e al mondo musicale come «I Cani hanno inventato l’indie quindi ora tutti lo fanno da cani» e «In mezzo a ‘sti babbi sembro intellettuale/ In mezzo a ‘sti zarri sembro Che Guevara se provo ad espormi», una sorta di manifesto che descrive al meglio le sue peculiarità: il romanticismo disincantato; la beffa in stile indie alla stessa scena indie e alle persone modaiole e superficiali; la durezza del rap hardcore che non le manda a dire.

Un affondo pesante è assestato ai sostenitori del governo gialloverde (diventato nel frattempo anch’esso “ex” a dimostrazione della velocità dei cambiamenti, tema portante del disco) rappresentato come Mostro nell’omonima traccia, il cui titolo cita il film Sbatti il mostro in prima pagina del 1972. Nella prima strofa i sostenitori di Salvini sono descritti come gente persa nella confusione tra verità, informazione e rassicurazione delle proprie posizioni, oltre che nella vecchia logica demagogica del “nemico” (da cui il tema dell’odio sociale, approfondito più avanti nel brano Cattività). Esilarante la seconda strofa sul complottismo dell’altra componente dell’ex-governo di cui il rapper, dopo che su questa somiglianza si è tanto scherzato, porta come esempio proprio il suo “sosia” Toninelli!

Interessante anche il brano che pone la domanda: “chi sei davvero Quando nessuno ti vede?”

Poi è centrale Catalogo che già nel titolo descrive la nostra realtà quotidiana, una società in cui tutti siamo in vetrina come prodotti commercializzabili, inquadrandone il rapporto con concetti bergsoniani come “tempo” e “durata” in modo molto concreto:

«Tutto è bene quello che finisce
Uno nuovo mi sostituisce
Ora che tutto invecchia prima
Dalla sera alla mattina»
.

Dal punto di vista tecnico poi sono da notare il flow che parte a razzo nelle strofe di Che peccato e la versatilità nel ritornello simil-reggae di Miseri.

Tra l’altro in quest’ultima canzone, contestualmente al tema conduttore, Willie trasmuta la celebre frase di Andreotti sul potere nell’ancora più significativa “Il tempo logora chi non ce l’ha”.

Perciò, riprendendo la metafora iniziale del criminale, possiamo dire che in Iodegradabile, il combattivo Willie Peyote ingaggia una lotta che non è più tanto contro le forze dell’ordine, non più solo contro i razzisti, i benpensanti, i finti alternativi; qui piuttosto viene affrontato il tema del tempo e soprattutto dello Zeitgeist, lo spirito dei tempi. E viene identificato il vero nemico del nostro tempo nel mito dell’immediatezza. Si tratta quindi di un disco più maturo che ci interroga sul nostro rapporto col tempo e con i tempi che viviamo, chiedendoci: “se sapessimo il tempo che resta sapremmo davvero usarlo meglio?”.

Già titolo e copertina rendono bene l’idea del tema di fondo: scherzando sul fatto che il passaggio alla major lo renderà “commerciale” o “venduto” agli occhi degli haters, Willie ha pensato bene di anticiparli mettendo la sua faccia impacchettata come un prodotto da supermercato (l’artwork di EBLTZ è un’altra citazione ispirata all’opera “Fresh Meat” di Julia SH e Nic Sadler).

In realtà il significato è chiaro ed esplicito nei brani: Iodegradabile è la condizione in cui ci troviamo tutti, schiavi della tendenza a vendersi come prodotti di un sistema consumistico portato all’estremo (vedi il brano Catalogo).

Poi, sempre in copertina, un bollino con codice a barre del prodotto informa che “può contenere tracce di musica” e la data di scadenza indica che va consumato entro questo stesso mese. Tutto ruota attorno a questo concetto della scadenza, a cui tutto nella nostra società è sottomesso, compresi noi stessi; perciò anche le nostre relazioni e la nostra qualità della vita finiscono per risultare “scadenti”.

La riflessione di Iodegradabile è quindi ad ampio raggio e ne contiene tante altre interne: il tempo che manca sempre; il tempo in relazione alla vita che finisce; in relazione alla comunicazione tramite social network e strumenti tecnologici quasi “usa e getta”; l’amore e le relazioni interpersonali che non durano come i matrimoni delle generazioni precedenti, capaci di resistere anche 50 anni o più (vedi La tua futura ex moglie); infine la musica attualmente soggiogata da streaming, sovrapproduzione continua di hit stagionali concepite per pochi ascolti con scarsa attenzione, a scapito degli album più profondi che si facevano una volta.

E proprio facendo parte dell’ambito musicale, Iodegradabile non vuole piegarsi alla logica dell’obsolescenza programmata ma è una sorta di concept album con sperimentazioni metriche e sonorità che esulano completamente dalle mode attuali, fatto per essere ascoltato più volte e per rimanere.

Un’opera corposa, coraggiosa e necessaria, un’indagine antropologica e sociologica interessante che stimola l’approfondimento, facendo contemporaneamente divertire.

Intanto il passaggio a una major comporta l’esperienza dei primi instore che però in questo caso non si limitano al firmacopie ma sono occasioni per esibizioni dal vivo. Si sono già tenuti a Torino, Milano e Bologna e proseguiranno nelle seguenti date:

30/10 h 18.00 Roma – Feltrinelli di Via Appia

31/10 h 18:00 Bari – Feltrinelli di Via Melo

In conclusione, conoscendo bene la musica di Willie Peyote e i suoi live, possiamo scommettere che anche Iodegradabile dal vivo regalerà uno spettacolo di alta qualità. E non a caso il tour che partirà nel 2020, seppure annunciato da poco, ha già registrato dei sold out con l’aggiunta di seconde date.

Ecco tutti i live previsti:

14.02.2020 – NONANTOLA (MO) @ VOX 

15.02.2020 – PADOVA @ HALL

20.02.2020 – VENARIA REALE (TO) @ TEATRO DELLA CONCORDIA

21.02.2020 – VENARIA REALE (TO) @ TEATRO DELLA CONCORDIA

27.02.2020 – NAPOLI @ CASA DELLA MUSICA

28.02.2020 – MODUGNO (BA) @ DEMODE’

04.03.2020 – MILANO @ ALCATRAZ

07.03.2020 – BOLOGNA @ ESTRAGON (sold out)

08.03.2020 – BOLOGNA @ ESTRAGON (nuova data)

12.03.2020 – ROMA @ ATLANTICO

13.03.2020 – FIRENZE @ TUSCANYHALL