Un’intervista per scoprire “Le Parti Peggiori” di Meazza

Si intitola Le Parti Peggiori l’ultimo brano di Meazza, cantautore milanese al suo terzo singolo e già vincitore lo scorso anno del Festival di Sannolo.

Gli abbiamo quindi fatto qualche domanda per scoprire qualcosa di più su di lui e su questo suo ultimo lavoro in studio, ecco cosa ci ha raccontato!

Come ti presenteresti ai nostri lettori che non ti conoscono ancora?
Ciao mi chiamo Meazza e tra non molto sentirete parlare di me ovunque.

Meazza rimanda immediatamente al calciatore e quindi allo stadio di Milano, quanto c’è di questa
città nella tua musica?
Tantissimo, il mio nome d’arte racchiude tre concetti fondamentali per me: la musica, il calcio e
Milano.

A livello musicale invece chi sono i tuoi punti di riferimento o di ispirazione?
Direi in ordine casuale: De Gregori, De André, Battisti, Club Dogo, Truceklan, Brokenspeakers, Oasis, Cesare Cremonini, Coez, I Cani.

La Parti Peggiori parla di relazioni tossiche, quelle in cui si tira fuori il peggio per affermare la
propria “supremazia” all’interno della coppia. È un testo autobiografico?
Le Parti Peggiori tratta un argomento importante: l’aspetto “black” dell’amore. La manipolazione, l’ego, le insicurezze e tutti quegli elementi che ci portano a condurre relazioni “tossiche”.
Il brano è nato, come sempre per i miei brani, di getto. Mi sono trovato a fare i conti con questa tematica solo
dopo averla trattata e, di conseguenza, a fare i conti con ciò che stavo vivendo.

Come si esce da una relazione del genere e come si fa a non ricaderci?
Con l’esperienza e con la maturità. Scrivere questo brano mi ha aiutato ad uscire dalla relazione
tossica e mi ha permesso di vivere i miei rapporti successivi con più consapevolezza.
Oggi anche grazie a questo, ho un rapporto sano e positivo con la mia compagna.

Nel video del brano ti arriva addosso un po’ di tutto, dai colori ai fiori…da dove nasce l’idea? è stato
un buona la prima o sei stato “torturato” a lungo?
No è stato un one shot, faceva freddo!
Qualche tempo fa avevo proposto al mio team di lavoro, la Febo Records, l’idea di un videoclip dove si vedesse un
mio primo piano al rallenty con delle mani femminili che mi schiaffeggiavano mentre cantavo.
L’idea si è evoluta in questo modo, con l’aggiunta di molti colori e oggetti che entrano in campo, grazie al lavoro del mio team. Il risultato è un ottimo contrasto tra tragedia e spensieratezza.

Oltre al video al brano c’è anche un Love test abbinato, come nasce questa idea? Hai qualche
progetto per i “dati raccolti”?
Il love test è un’idea che ci è venuta discutendo in team. Abbiamo voluto creare un qualcosa che
portasse l’ascoltatore ad interagire in modo creativo con Le Parti Peggiori. Il risultato è un Love test
auto ironico che punta anche a smorzare la pesantezza della tematica.

Stai lavorando ad altro materiale? quali sono i tuoi programmi, pandemia permettendo?
Suonare e tornare a fare live, si spera.
Inoltre abbiamo nuovi brani prodotti che aspettano solo di uscire. Valuteremo quale sarà la migliore strategia di lancio.
Non vedo l’ora che possiate sentirli.