Sabato scorso siamo stati al Circolo Ohibò per il live dei Cactus?, band che abbiamo seguito molto dalla pubblicazione di No People Party, il loro ultimo disco, e che ha confermato dal vivo le ottime impressioni che avevamo di loro.
Un suono decisamente non italiano quello dei Cactus?, fatto di strumenti suonati sapientemente mischiati a synth e campionatori che strizza l’occhio a produzioni soprattutto britanniche.
Dal vivo forse questo è ancora più evidente: Bloc Party e Two Doors Cinema Club sono i primi nomi che vengono in mente, ma a prescindere dalle affinità con queste o altre band l’impressione è quella di essere davanti ad una band internazionale.
Una band italiana al 100% insomma ma che potrebbe tranquillamente ben figurare in un festival oltre i confini nazionali, senza snaturarsi e senza diventare un prodotto per turisti.
A questo si aggiunge un’attitudine live più vicina al punk che non all’indie, soprattutto italiano: parlato ridotto al minimo, un pezzo via l’altro per tenere alta l’attenzione e l’adrenalina.
Una grande energia, in un live essenziale ma decisamente piacevole destinato purtroppo ad un pubblico ridotto per colpa del lungo ponte che ha svuotato Milano.
Se ve li siete persi l’invito è assolutamente quello di rimediare, per ora l’unica occasione è quella del 11 Maggio al festival Estroversi a Caerano San Marco (TV), in attesa di date estive che speriamo possano portare il loro No people party a diventare una grande e numerosa festa un po’ ovunque.
Nato a Sesto San Giovanni ma con sangue 100% “made in sud” nella settimana in cui primeggiava in classifica “Carletto” di Corrado. Suonava benino il pianoforte, ora malissimo la chitarra
Cresciuto a Battisti, Battiato e Renato Zero, sviluppa una passione per i cantautori che ancora lo accompagna.
Al liceo scopre il punk e lo ska e abbandona un’adolescenza tamarra, il passaggio al rock è una normale evoluzione. Spotify gli spalanca le porte dell’Indie, parola che in ogni caso odia.
