Art Nouveau e artigianato indonesiano si incontrano al Mudec di Milano

Dall’8 giugno al 26 agosto 2018 Milano si lascia incantare dal fascino dell’Oriente e dalla bellezza delle sue tradizioni. “Dal Batik all’Art Nouveau. Il filo che unisce Oriente ed Occidente”, la mostra curata e promossa dall’Associazione Culturale Paths presso il Mudec di Milano, porta il visitatore a contatto con uno dei prodotti artigianali più pregiati della cultura indonesiana. Le tecniche di lavorazione di questo tessuto tipico dell’Isola di Giava vengono gelosamente custodite da secoli, tramandate di generazione in generazione; la loro unicità dialoga con l’Art Nouveau, in un intreccio di trame e di culture.

I prodotti tessili realizzati con la tecnica batik, rigorosamente fatti a mano, sono molto più che semplici oggetti: sono la sintesi di una intera cultura che fa di tutto per proteggersi e per prosperare, sono la testimonianza di una invincibile resistenza culturale a tutto ciò che vuole distruggere la particolarità. Nei tessuti batik sono riassunti concetti, modo di vivere, rapporti sociali, credenze e tradizioni centenari. Infatti, a partire dal 2009, questi tessuti e le tecniche con cui sono stati prodotti e tramandati per secoli, sono stati inseriti nel elenco degli “Intangible Cultural Heritage” dell’UNESCO, come riconoscimento del loro profondo valore.

L’obiettivo delle curatrici Laura Todeschini e Giulia Ceschel non era, però, soltanto quello di far conoscere al pubblico italiano la bellezza di questi prodotti artigianali, ma quello di raccontare una storia fatta di incontri tra Occidente ed Oriente, una storia di influenze reciproche e contaminazioni. E’ proprio per questo che, in coerenza con la missione del Mudec, il percorso espositivo rivolge l’attenzione nello specifico alla produzione di tessuti batik prodotti durante l’affermarsi in Europa del movimento Art Nouveau, a cavallo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del secolo breve. Evidenziare i tratti di continuità significa raccontare queste realtà con categorie comuni, esaltandone l’autentica originalità ma anche la compatibilità nel confronto l’una con l’altra.