Big Snow: è colpa di Mecna ed il suo “Laska”


A due anni dal suo ultimo lavoro (“Disco Inverno”), il 27 gennaio è finalmente uscito il nuovo CD di Corrado Grilli, in arte Mecna, intitolato “Laska”.

Dopo averci ricordato della sua esistenza con la pubblicità di una nota marca di gelati con la quale ha collaborato la scorsa estate, ha fatto spazientire i suoi fan che sui social gridavano “Corrà dove sei finito?”. Mi ha colpito in particolare ciò che ha scritto su Facebook alla vigilia del “fuori ora!”: ha paragonato il suo stato d’animo a quello di Kevin, il protagonista di “Mamma ho perso l’aereo”, mentre aspettava in casa i ladri che da un momento all’altro sarebbero arrivati. Proprio come in quel film i ladri invadono la casa, così il 27 gennaio i fan di Mecna sono entrati nel suo mondo musicale e nei sentimenti che esprime attraverso le sue creazioni. Non ha mancato di avvertire gli haters: ha preparato barattoli di vernice, scale scivolose e maniglie bollenti.

Veniamo al disco e al motivo del parallelismo con il fenomeno meteorologico che in questi giorni ha colpito l’Italia, Big Snow. Intanto, come spesso il rapper ci ha fatto capire nei precedenti lavori, non ama il caldo, ma piuttosto la pioggia ed il freddo: lui stesso si definisce “inversamente metereopatico”. Il penultimo album pubblicato, si chiama, non a caso, “Disco inverno” e non è da meno la sua ultima creazione.

L’estetica del disco e della copertina sono perfettamente in linea con questa sua caratteristica: interamente bianco, con una rosa rossa imprigionata in un cubo di ghiaccio. E poi il titolo, “Laska”. Non sbagliamo se pensiamo all’Alaska, infatti come dice lui stesso in un’intervista, si è ispirato a questa landa ghiacciata e desolata, a cui ha tolto la A semplicemente perché gli piaceva come suonava e gli ricordava il freddo.

Dobbiamo dire che Mecna è stato più che coerente, non solo per l’artwork ed i suoi rimandi “glaciali”, ma tutto il disco è stato pensato e realizzato durante una vacanza in Norvegia, patria dei fiordi.

Musicalmente parlando, ammetto che il primo ascolto non è stato entusiasmante perché non riuscivo a capire il suo genere, anche se probabilmente Mecna non appartiene più ad un genere ben preciso. In questo suo ultimo lavoro infatti, si sente

un po’ il distacco dalla famiglia Blue Nox, con la quale ha lavorato per diversi anni; è invece molto riconoscibile la sua sperimentazione ispirata a Drake, Flume o JMSN. Ha

collaborato inoltre con diverse produzioni: ricordiamo quella storica, ovvero l’Unlimited Struggle, per poi arrivare all’incontro con Iamseife.

Ad ogni modo, negli ascolti successivi non sono riuscita a non amare il disco. Beat forse inusuali per la cosiddetta tradizione italiana, ma capaci di trasmetterti la curiosità e di aprirti a nuovi orizzonti musicali. Proprio per questo Mecna si differenzia dalla figura del rapper che tutti noi probabilmente abbiamo in mente.

Anche in questo album è visibile la sua grande capacità nello scrivere testi intimi e nostalgici. Non si è molto espresso sul significato di essi, forse perché vuole lasciare ampia immaginazione agli ascoltatori che possono arrivare davvero a vedersi, per esempio, nella coppia descritta in “Faresti con me”. Non manca, oltre all’aspetto sentimentale, la voglia di rivalsa, di far capire agli altri, specialmente agli haters, chi è davvero il rapper pugliese che ama sì il freddo, ma che nei suo pezzi mette tanto  calore da far sciogliere l’Alaska, o almeno qualche ghiacciaio.

Come ho scritto prima, Mecna è di sicuro un’artista coerente, infatti in un’intervista spiega che il suo tour non sarà lungo perché in estate non suona.

Marika T.

Tracklist

1) Intro
2) Micidiale
3) Dove Sei tu
4) Faresti con me
5) 31/08
6) Male di me
7) Pace
8) Non dovrei essere qui
9) Roar feat. Patrick Benifei
10) Taxi
11) Non ci sei più
12) 09:30 feat. Johnny Marsiglia
13) Favole