Fulvio Roiter: la mostra veneziana a due anni dalla sua scomparsa

Dal 16 marzo La Casa dei Tre Oci di Venezia ospita una retrospettiva dal titolo “Fulvio Roiter. Fotografie 1948/2007”, dedicata al fotografo italiano: un percorso espositivo ampio e completo si propone finalmente di esplorare l’intera carriera di Roiter, legata non solo al territorio italiano ma anche a moltissime altre terre come il Brasile, New Orleans ed il Belgio, dove l’artista conobbe la moglie Lou Embo, che ha dato un prezioso contributo all’ideazione del progetto. La mostra, curata da Denis Curti, sarà visitabile  il 26 agosto.

Venezia ricorda e celebra uno dei suoi più grandi amici, amanti, un fotografo che ha saputo mostrarla più bella e forse anche renderla più bella attraverso il suo lavoro. L’artista, originario della provincia veneziana, è sempre rimasto legato alla sua terra, idealmente e fisicamente, al punto da viverci fino alla sua morte, sopraggiunta il 18 aprile 2016. Oltre ad averla amata tanto, Roiter Venezia l’ha fotografata con grande maestria, tanto da renderla protagonista del suo più grande successo editoriale: la raccolta Essere Venezia, pubblicata nel 1977 e uno dei libri di maggior successo della storia dell’editoria fotografica, con quasi un milione di copie. Un altro paesaggio che l’ha reso celebre è quello della campagna umbra, immortalata in una raccolta che l’ha condotto a vincere il prestigioso premio Nadar nel 1956.

Entrambe queste vedute sono presenti nella mostra, composta da oltre 200 opere ed articolata in nove sezioni tematiche che puntano a sottolineare l’internazionalità del suo lavoro attraverso il racconto dei suoi viaggi intorno al globo. Videoproiezioni, ingrandimenti e testimonianze critiche dei tanti che hanno commentato il suo lavoro – tra cui si contano Moravia, Giorgio Tani, Enzo Biagi, solo per citarne alcuni – arricchiscono l’offerta espositiva, contribuendo a farne la più importante personale dell’artista allestita dopo la sua morte.

Lo sguardo di Roiter è uno sguardo rotondo e penetrante, fulmineo nella sua abilità di disegnare forme, spesso escludendo elementi per giungere ad un’essenziale unità; allo stesso tempo però ci regala una sensazione di totalità data dal fatto che ogni suo scatto realizza un’idea e sembra essere sostenuto da qualcosa che va oltre l’istante. La mostra “Fulvio Roiter. Fotografie 1948/2007” abbraccia un percorso tanto vario quanto coeso, in cui ciò che accomuna ciascuna fotografia è proprio l’intelligenza della visione del suo fotografo. Un progetto espositivo coraggioso e importante, capace di far mettere a fuoco al visitatore il valore del lavoro di Roiter, oltre a fargli vivere un’esperienza a dir poco unica.

La playlist ispirata alla mostra vuole sia esplorare il tema del viaggio e dell’internazionalità, sia rendere omaggio a Venezia, la città tanto amata da Roiter e la più immortalata nella sua prolifica carriera.

La mostra in cinque brani:

  1. Ques c’est triste Venise – Cherles Aznavour
  2. Travelling without moving – Jamiroquai
  3. Blues for New Orleans – Duke Ellington
  4. Miracolo a Venezia – Francesco De Gregori
  5. Sampleando Devendra – Selton