La “Genesi” di Sebastião Salgado in mostra alla Reggia di Venaria

Com’era la Terra quando l’uomo si limitava ad abitarla anziché piegarla al proprio uso e consumo? Il grande fotografo documentario Sebastião Salgado ha cercato di dare la propria risposta a questo grande quesito della modernità: la sua risposta è “Genesi”, un progetto fotografico mastodontico, iniziato nel 2003 e durato ben dieci anni. Dopo un tour internazionale di enorme successo, la Reggia di Venaria (Torino) dedica a questo importante lavoro una mostra di grande rilievo, inaugurata il 22 marzo e visitabile fino al 16 settembre.

“Genesi” è un viaggio alla scoperta della natura ancestrale del nostro Pianeta, attraverso quei luoghi remoti rimasti ancora selvaggi e incontaminati, proprio come lo erano nel giorno della loro genesi. Con particolare cura Salgado immortala anche le popolazioni che vivono ancora in armonia con la natura più cruda e spietata, in accordo col respiro della Terra. “Genesi” racchiude quindi un importante messaggio ambientalista, un monito a lasciare ancora intatti gli angoli incontaminati e puri immortalati negli scatti del fotografo brasiliano.

Dopo una vita intera dedicata al reportage sociale infatti, Sebastião Salgado si è ritirato alla fine degli anni ’90 a vita privata nella campagna brasiliana, dove ha dato avvio ad un progetto ambientalista di grande rilievo al fianco della moglie, Lélia Wanick Salgado, curatrice della mostra torinese. Il risultato dei loro sforzi è l’Instituto Terra, una fondazione che ha realizzato la riconversione a foresta equatoriale di una ampia zona nello stato di Minas Gerais in Brasile. “Genesi” è solo l’ennesima testimonianza del profondo impegno che ha spinto Salgado a viaggiare in tutto il pianeta per scovare i pochi angoli di Paradiso selvaggio ancora esistenti.

Gli oltre 200 scatti in bianco e nero esposti nella Reggia di Venaria sono stati organizzati in cinque sezioni organizzate secondo un criterio geografico: Il Pianeta Sud, I Santuari della Natura, l’Africa, Il grande Nord, l’Amazzonia e il Pantanàl. Paesaggi mozzafiato, una fauna che regna indisturbata, tribù indigene la cui esistenza scorre ancora parallela a quella della natura in cui sono immerse, placidamente e con semplicità: sono queste le immagini che vi commuoveranno in questo viaggio alla ricerca della Terra prima dell’uomo.

La mostra in cinque brani:

  1. Earth Song – Micheal Jackson
  2. Planet Earth II Suite – Hans Zimmer
  3. The Ceremony of Innocence – Moby
  4. Amongst The Waves – Pearl Jam
  5. Fat Old Sun – Pink Floyd