Senza Filo, Finale @ Cantiere San Bernardo

Sabato 26 novembre si è concluso il Senza Filo Music Contest, con una finale senza esclusioni di colpi e piena zeppa di musica. I quattro finalisti – Neverwhere, Lorenzo Niccolini, Dans la Rue e Zwilli & The Spinning Top – usciti vincitori dalle quattro eliminatorie che vi abbiamo raccontato si sono alternati a tantissime apparizioni musicali tra cui il giovane e fresco Trio Cantagallo, i ragazzi del laboratorio Teatro Cantiere, Riccardo Pratesi in rappresentanza della The Royal Highland Company Pipes and Drums e l’ospite della serata, Tommaso Novi.

Il già pianista e cantante della storia band pisana I Gatti Mézzi, accompagnato da contrabbasso, batteria e dall’attore e scrittore Federico Guerri, ha presentato un nuovo progetto musicale dal titolo “Se mi copri rollo al volo”. Nonostante l’attesa fin troppo prolungata, non appena gli artisti salgono sul palco rimaniamo ammaliati: si tratta di uno spettacolo curioso di teatro canzone in cui Tommaso Novi interpreta le canzoni di questo nuovo album in uscita ad anno nuovo, e Federico Guerri invece recita monologhi che corrono parallelamente alla narrazione dei brani, arricchendola, anticipandola, aggiungendo una vis comica potente ed originale. Questo spettacolo fuori dagli schemi, nato naturalmente per essere recitato sul palco, racconta un’apocalisse nerd nei meandri di internet, un’epopea del gioco online; racconta i dolori e le gioie di un giocatore che intreccia la sua vita reale a quella virtuale con una tale semplicità e sfrontatezza da dar vita a sentimenti di autentica tenerezza. Anche se non si è giocatori non si può non essere catturati dalla dolcezza sia dei monologhi che delle ballate che il Novi ci regala: dei piccoli assurdi momenti di lucidità in cui ciascuno vede il suo riflesso negli occhi degli altri e non può far altro che sorridere di sé ed essere intimamente felice.

Prima dell’ospite d’onore si erano esibiti però i quattro finalisti: tutti a dir poco emozionati, decisi a dare il proprio meglio per accaparrarsi la vittoria. Il primo a suonare è stato il torinese Neverwhere: nonostante la mia indecisione quando lo ascoltai alla prima eliminatoria, stavolta devo dire sono rimasta molto colpita. Sebbene i brani fossero praticamente gli stessi eseguiti in quell’occasione, la performance è stata più intensa e sentita; il cantato molto più ruvido, passionale ha lasciato intravedere delle possibilità interessanti. Il ragazzo ha tirato fuori il carattere, e l’esibizione ne ha solo giovato.

Lorenzo Niccolini, bravo come sempre, ha di nuovo stupito i presenti suonando col sangue – forse anche per cercare di far arrivare il suono fino in fondo alla sala, da cui fin dall’inizio si alzava un brusio che rendeva difficile l’ascolto. Niccolini ha mostrato tutte le sonorità possibili grazie alla sua tecnica del finger style, creando un’atmosfera allucinata e ricca di varie influenze.

I Dans la Rue ottengono sempre un feedback molto positivo da parte del pubblico che si è lasciato anche stavolta trasportare dai ritmi caraibici ed esotici di cui i ragazzi si servono, dalla loro energia e dal loro entusiasmo. L’esibizione è buona e coinvolgente, più del solito, e la loro naturalezza e capacità di intrattenere il pubblico e di abitare il palco, forti della consapevolezza che quello è il loro palco, in cui le sonorità acustiche la fanno da padrone e gli permettono di regnare quasi incontrastati, rendono il live piacevole e affatto monotono, oltre ogni aspettativa.

Gli ultimi ad esibirsi sono le ragazze del duo Zwilli & The Spinning Top: probabilmente poco rodate come band e ancora inesperte, nonché molto molto emozionate per l’occasione, non hanno purtroppo dato il meglio di sé, complici dei problemi tecnici pervenuti alla chitarrista nel secondo brano eseguito. Al contrario di chi è riuscito a trasformare l’ansia in un motore propulsore e positivo per migliorare la qualità dell’esibizione, le due risultano più fiacche del solito – forse ciò va anche imputato al fatto che sono state le ultime band a suonare, con un pubblico ormai caldo ma stanco.

Notevoli anche le performance dei tre ragazzi del Trio Cantagallo, che alternano sonorità più soul e funk d altre più pop, con una cover di un pezzo di Neffa ed alcuni brani propri, e di Riccardo Pratesi che intrattiene il pubblico con la sua cornamusa ed alcuni tra i brani folk di quel repertorio più famosi e conosciuti. Stupefacente l’esibizione del laboratorio Teatro Cantiere, che portano i presenti a sospendere il fiato per dieci minuti e guardarli con un’espressione incredula, inquieta e appassionata. Il pathos era veramente alle stelle, incredibile cosa si riesca a fare soltanto con una percussione e quattro voci femminili potenti ed ampie, che han creato un’atmosfera onirica e a tratti apocalittica. Il finale è stato particolarmente degno di nota: ‘Un albero di trenta piani’ di Adriano Celentano.

Alla fine, dopo una prolungata attesa ed un combattuto giudizio della giuria, abbiamo appreso che i vincitori del contest e quindi del primo premio sono stati proprio i livornesi Dans La Rue, che hanno festeggiato la loro vittoria. Un plauso va comunque a tutti i finalisti, che hanno reso questa sfida avvincente ed hanno contribuito ad una splendida serata di musica acustica.

Chiara Cappelli

Foto di copertina: pagina FB del concorso