NEVER TRUST – The Line

ETICHETTA | Vrec

GENERE | Hard Rock

ANNO | 2016

Ha ancora senso pubblicare un disco hard rock nel 2016? I Never Trust con il loro The Line, uscito a febbraio per Vrec, sembrano rispondere a questa domanda con un deciso sì.

Il secondo full-lenght della band milanese è un disco che parte in quinta e vi rimane per la sua quasi totale interezza, colpendo l’ascoltatore con una potenza sonora imponente, caratterizzata da una batteria martellante e chitarre tanto grezze da risultare taglienti, controbilanciate dalla spiccata melodia della voce. “Daydreaming” impone una breve svolta con stop, rallentando per un attimo l’incessante cavalcata, ma basta poco per tornare a macinare chilometri spingendo a tavoletta sull’acceleratore con “Heavier”, che strizza l’occhio all’alternative metal. “Razor’s Edge” è uno dei passaggi più riusciti, in cui l’ottimo lavoro sulle voci si combina con il classico assolo spaccone testimone di sonorità vecchio stampo, ma è “Turmoil” che finisce con l’ergersi al di sopra dei suoi compagni di viaggio, e non è un caso che proprio su questo pezzo sia ricaduta la scelta del primo singolo.

L’album compie i suoi passi muovendosi all’interno delle fila della tradizione hard rock/alternative metal classica, qui amalgamata a un sound che, vuoi anche per la presenza della voce femminile, richiama quello di band come i Paramore. Il problema è che alla lunga il disco ha il sapore di già sentito. Nulla di male, per carità, ma sarebbe stato più interessante presentare una personale rielaborazione del genere di riferimento, qua semplicemente eseguito alla perfezione senza, però, particolari guizzi artistici.

I fan del genere non rimarranno delusi e troveranno sicuramente un ottimo prodotto in grado di risaltare il panorama nostrano ma, personalmente, durante l’ascolto mi sono posto la stessa domanda che mi era frullata nella mente quando mi trovai di fronte all’esordio dei Tame Impala: ne avevamo davvero bisogno?

Francesco Canalicchio