Fast Animals and Slow Kids @ Urban

Per la penultima tappa del tour “Alaska”, i Fast Animals and Slow Kids si fermano nella loro città, Perugia. Per questi sette concerti finali, al gruppo si è aggiunto anche Nicola Manzan (Bologna Violenta) come chitarrista e violinista.

Sulle note di “Overture” emergono le cinque sagome che con “scusa mi lascio andare un po’”, trovano il pretesto per far saltare in aria il palco, e non solo. Sono stati, almeno per una sera, onnipotenti. Continui stage-diving, durante i quali Aimone non solo ha dimostrato le sue abilità canore cantando in testa in giù sospeso tra le braccia fidate dei fan, ma ha anche deciso di farsi trasportare verso il bancone, bersi una birretta, e farsi riportare tranquillamente sul palco.

Una scaletta con più di 14 brani, la maggior parte eseguiti senza mai fermarsi, da far tremare il pavimento sotto i propri piedi. E come il mare prima di uno tsunami si ritira per raccogliere la forza, così il pubblico si metteva in cerchio per caricarsi, al momento giusto buttarsi nel mezzo e pogare come se non ci fosse un domani. Dinamite pura!

Comunque questi animali veloci non sono stati solo onnipotenti, ma anche riconoscenti verso chi li ha aiutati a realizzare tutto ciò. Dopo i ringraziamenti però l’Urban è esploso per il grande finale con “A cosa ci serve” e “Come reagire al presente”. Il loro furgone ora si dirigerà all’Alcatraz di Milano per l’ultima tappa del tour. Auguro agli spettatori la stessa potenza avuta qui a Perugia.

Marika Tirelli