HOME Festival – 3 settembre

Welcome Home. Così era scritto sopra all’entrata del Home Festival a Treviso, che ha visto impegnati dal 3 al 6 settembre numerose star musicali italiane e internazionali. La mia avventura è iniziata il primo giorno del Festival, con un tour itinerante non stop tra i tre palchi principali.

La mia prima tappa è stata nel Jack Daniel’s Circus, in cui si sono esibiti gli Aucan, trio da Brescia. La loro elettronica ha letteralmente rivoltato come un calzino gli spettatori, ammaliati dai suoni pesanti e vibranti, che di noioso non hanno assolutamente nulla, grazie al loro approccio post-rock ai pezzi. Consigliati a tutti, anche ai non amanti del genere.

A seguire nel palco principale sono arrivati gli Interpol. Evidentemente, arrivando hanno dimenticato qualcosa a casa: fedelissimi a parte, il pubblico è sembrato piuttosto annoiato e distratto, probabilmente a causa dell’approccio poco energetico nei confronti delle canzoni e dai volumi incredibilmente bassi per l’occasione. Il livello della band rimane comunque molto alto e il loro indie rock è obbiettivamente orecchiabile, ma all’Home Festival non hanno di certo espresso il meglio di loro stessi.

Deluso dall’esperienza statunitense sono ritornato al Jack Daniel’s Circus. Qui l’atmosfera era completamente diversa. Per descriverla serve una sigla: M+A. Michele + Alessandro. Musica + Allegria. Personalmente ritengo il duo una delle migliori realtà musicali in Italia (non a caso si sono esibiti al Glastonbury nel 2014), grazie al loro perfetto mix di pop, psichedelia e elettronica. Il loro live non si basa però solamente sulla musica. I due infatti intrattengono il pubblico con espedienti scherzosi e divertenti, come il lancio di centinaia di stecche illuminate a led: lo spettacolo è impagabile. Personalmente sono stati i migliori di questo festival sia per capacità di intrattenimento  sia per qualità musicale.

Si ritorna subito nel main stage ed è la volta dei Franz Ferdinand and Sparks. Dall’album “Right Thoughts, Right Words, Right Actions” la band ha deciso di unirsi agli Sparks e creare così una collaborazione che ha saputo dare una patina nuova alla loro musica. La grande entrata della band è stata dettata dalla canzone “Johnny Delusional“, singolo del nuovo album “FFS“. Non sono mancati i pezzi classici come “Take Me Out“, “Do You Want To“, “Michael” e “Walk Away“. Il concerto è stato caratterizzato dalla grandissima presenza scenica delle band, con balletti e piccoli sketch, facendo divertire la folla e creando una bella atmosfera. Niente da dire a livello tecnico, una professionalità impeccabile. Unica nota dolente può essere forse questa collaborazione che ha “ammorbidito” la musica dei Franz Ferdinand e le ha dato un’impronta retrò. Alla fine di tutto però non si può che amarli e ringraziarli di aver dato un po’ di vitalità e umorismo a questa provincia spesso morta.

Gli organizzatori hanno ben pensato di affidare il compito di chiudere la splendida serata ad un gruppo sulla cresta dell’onda: Lo Stato Sociale. Il quintetto bolognese, acclamato a gran voce dall’iSKO Tent, si è divertito e ha fatto divertire il giovane pubblico con le sue “canzonette” (come dice Lodo), che però appaiono tanto semplici quanto non scontate ad un attento ascolto. Dimostrano inoltre coraggio a portare certe tematiche (omofobia e razzismo) in un territorio politicamente a loro difficile come la terra Trevigiana, atteggiamento lodevole (ridere) e rispettevole. Peccato che il 21 Novembre a Bologna ci sarà l’ultimo concerto prima di una lunga pausa.

Solo artisti di gran livello nella prima giornata dell’Home Festival, ma, bisogna ammetterlo e andarne fieri: gli italiani si sono dimostrati superiori, soprattutto grazie alla loro originalità musicale. Italians do it better.

Lorenzo Gecchelin