La Città Verrà Distrutta All’Alba dopo il Circo Zen e le sue magie

Una grande festa di famiglia, questa è stata la serata che il Circolo Magnolia ci ha regalato lo scorso 28 febbraio.

Come ad un pranzo di Natale, sono arrivata presto a casa dei parenti ed ho subito cercato di allungare le mani sulle tartine piazzandomi in prima fila nonostante le mie orecchie non siano più molto d’accordo con questa scelta. Del resto non avrei potuto fare altrimenti: il 23 gennaio lo avevano annunciato sui social network che le quattro date a venire sarebbero state le ultime per più di un anno, regalandoci un ultima canzone dal titolo emblematico: “Il Nulla”.
Prima del nulla ci attende una serata densa di emozioni e carica, i primi a trasmetterceli sono gli AIM che con il loro nuovo disco “Finalmente a casa” stanno conquistando pubblico e critica. I tre brianzoli non risparmiano nulla e danno il via al party che durerà fino all’alba condividendo gli strumenti con il pubblico e urlandoci in faccia tutto il loro entusiasmo e la loro energia.
Ormai ho partecipato a diverse date dei The Zen Circus durante i miei anni di vagabondaggio musicale, ma mai come questa volta volevo esserci ad ogni costo e godermi ogni istante dello spettacolo, perché questa band ha l’invidiabile capacità di riuscire a far sfogare a chi li ascolta il proprio lato peggiore, tutta la rabbia e la frustrazione accumulata nella routine della vita quotidiana, tutti i “vaffanculo” detti a denti stretti, ma facendolo senza odio o risentimento, bensì con i migliori sorrisi di cui si è capaci. I tre toscanacci hanno sfoderato una scaletta quasi perfetta con poche e brevi pause ilari e riuscendo ad unire tutti gli spettatori presenti sotto l’incantesimo della loro musica: un excursus di tutta la loro discografia accompagnata sullo sfondo dalle copertine dei vari album o da foto ben note al loro pubblico come quelle che li ritraggono nei panni di un prete, un sindaco e miss padania. Non riesco a descrivere mia felicità nel sentire per la prima volta dal vivo “L’anarchico e il generale” la mia preferita da “Canzoni contro la natura” con quel suo gusto genovese nel raccontare in maniera allegra una storia essenzialmente negativa: la giustizia generata dalla vendetta su una melodia spensierata. Speciale l’intervento dei ragazzi de Il Lercio: già nei precedenti tour ci avevano rallegrato con le loro breaking news, ma questa volta si sono presentati in carne ed ossa, facendoci ridere ancor di più. Durante le ultime cinque canzoni del bis tutta la sala cantava e ballava insieme per brindare a questo arrivederci fino alla prossima fermata in città del Circo Zen.

Spesso ho sentito i milanesi lamentarsi dell’assenza di serate dove ballare musica che non sia quella “tunz tunz” e che coinvolga un tipo di pubblico differente dal solito che riempie i locali il sabato sera. Io stessa non stravedo per i dj set, ma La Città Verrà Distrutta All’Alba mi ha stupita: una playlist che poggia le sue fondamenta nel rock, declinandolo in tutte le sue sfumature, miscelata e sparata nelle casse con una notevole maestria nel mixaggio oltre che un ottimo gusto alle origini delle scelte. A salire in consolle sono stati Sofia T. e Francesco Orcese, che hanno fatto ballare tutti i presenti per più di quattro ore, snocciolando le migliori hit degli ultimi trent’anni: dai Depeche Mode di “Personal Jesus”, a “Bevo” degli italianissimi Ministri, da “Paradise City” dei Guns ‘n’ Roses, a “Celebrity Skin” delle Hole. E se la città non ne è uscita distrutta, lo ero sicuramente io dopo aver ballato tutta la notte su un tacco 12.


Emanuela N. Porro


Photo by Stefano Brera