Daniele Silvestri per la festa di chiusura di Tener-a-mente

La decima edizione di Tener-a-mente festival ha chiuso i battenti domenica con il live di Daniele Silvestri, per la prima volta sul palco dell’Anfiteatro del Vittoriale e subito sold out.

Il cantautore romano inizia il suo live in solitaria chiamando ad uno ad uno gli altri musicisti che lo accompagnano, anche se forse sarebbe più giusto dire gli amici che lo accompagnano vista l’intesa e l’atmosfera che traspare dal palco.

Nonostante la pioggia minacciata (e caduta) per tutta la giornata il meteo è buono, un po’ una novità per Silvestri visti gli imprevisti di altre date che lo hanno costretto a tagli e riduzioni come spiega lui stesso:

Ci siamo trovati a scegliere se fare un brano oppure un altro nel corso del tour. Stasera non dovrebbero esserci problemi quindi mi sa che toglieremo un sacco di “oppure”.
Avvisate a casa se vi aspettano perchè stasera facciamo tardi.

E la volontà di suonare si vede tutta, dall’inserimento di tre cover omaggio ai cantautori che forse di più hanno contribuito all’evoluzione dello stile di Silvestri: si parte da De Andrè e di finisce con Gaber passando da Paolo Conte, tre maestri capaci di unire ironia e poesia, proprio come fa da sempre Daniele.

La scaletta è dichiaratamente più una traccia che un obbligo con il cantautore che sembra a tratti seguire più il flusso dei suoi pensieri nella scelta del pezzo successivo che la strada tracciata a tavolino.

Ma anche questo è Daniele Silvestri, artista capace di giocare con le parole e crearne qualcosa di interessante e unico sia che il tema sia quello di Sogno-B sia che si parli di sentimenti, di relazioni o di vita come ad esempio in Acrobati.

Il tutto accompagnato magistralmente a livello musicale da altrettanta originalità negli arrangiamenti, grazie anche alla scelta degli strumenti: non si vedono spesso fagotti in concerti di musica non classica. Ma anche alla scelta dei brani che variano dall’esuberanza del Flamenco della doccia a pezzi acustici o quasi.

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Nonostante la gente sia seduta la partecipazione al live non manca mai ed è anzi sollecitata da Silvestri e soci che sul finale trasformano questa ultima serata al Vittoriale del 2021 in una grande festa assecondando anche la richiesta del pubblico di Cohiba, nonostante la chitarra non collabori e sia necessario cambiare in corsa strumento e arrangiamento.

La speranza del cantautore è che “vi siate divertiti almeno la metà di quanto ci siamo divertiti noi“, ma non sarebbe possibile il contrario con un senso di condivisione e di reciproco incitamento alla gioia che dal palco passa al pubblico per tornare amplificato proprio a chi lo aveva generato.

E come sempre quando si sta bene il tempo vola, la sensazione è che nè Daniele nè il pubblico vogliano andare via e che, malgrado gli oppure tolti, manchi ancora qualcosa da suonare: ma probabilmente per l’affiatamento che c’è la sensazione sarebbe la stessa anche se andasse avanti a suonare tutta notte.