Intervista a L’albero in occasione dell’uscita del suo nuovo album

L’albero, è un cantautore fiorentino che si destreggia nella composizione di brani caratterizzati da una grande sensibilità accompagnandoli con chitarre acustiche, sintetizzatori analogici e sax. Tanti strumenti ma un’unica inconfondibile voce quella di Andrea Mastropietro, ex componente dei The Vickers.

Alcuni dei suoi mentori sono Battisti, De Gregori, Pino Daniele e Luigi Tenco, nomi importantissimi che ci danno dei chiari indizi rispetto allo stile musicale portato avanti dell’artista; tanta importanza alla scelta delle parole quanto al modo d’interpretare le canzoni, che non sembrano appartenere a un periodo storico ben preciso, passato e presente si fondono.

Il suo nuovo lavoro da solista si chiama “Solo al sole” ed è uscito il 13 novembre 2020 per Santeria Records con distribuzione Audioglobe.
Noi lo abbiamo intervistato per fare una chiacchierata sul disco.

Questa la copertina del disco

Qui il link per ascoltarlo su Spotify: https://open.spotify.com/album/6wq2uADXGEKLjotZ8U8aZZ?si=PnLsYeFsSeamABgBw0snyw

-L’album si chiama “Solo al sole”, da dove nasce questo nome?

‘Solo al sole’ è il titolo di una canzone che ho scritto mentre lavoravo al nuovo materiale. Dopo qualche mese ho ritenuto che quella breve frase fosse molto indicata per riassumere l’atmosfera del disco, che è un disco solare ma anche scuro a tratti, come può essere lo stare da soli. E’ una frase che comunica quel senso di scomodità e solitudine che possiamo provare in alcuni momenti della nostra esistenza. Soli al sole si è vulnerabili, visibili, si suda, ci si brucia, magari in attesa di raccogliere le idee che poi maturano e ci portano a cambiare. Ecco, queste sensazioni secondo me esprimono bene le sensazioni di questo album, il momento di riflessione che precede l’atto, qualsiasi esso sia, giusto o sbagliato.



-Tre parole con cui descriveresti il disco?

Autentico, nudo, immateriale.

 

-Quali sonorità possiamo ritrovare al suo interno?

Quello che cerco di fare con la mia musica è di trovare il giusto equilibrio tra le sonorità estere di stampo anglosassone e non solo, e la migliore -o almeno quella che io ritengo tale- canzone d’autore italiana. Il mio disco è frutto della ricerca di questo equilibrio. Ho ragionato e pensato tutto in modo tale che ogni cosa fosse al posto suo, e questo credo che emerga da un ascolto attento di ‘Solo al sole’. Questa operzaione di commistione è già stata fatta in passato da grandi autori come Lucio Battisti, Franco Battiato, Pino Daniele, Francesco De Gregori. Quando parlo della migliore canzone italiana parlo proprio di questi autori e anche di altri che non cito per questione di sintesi. Penso al suono della lingua italiana come se fosse un suono appunto. La voce è un suono e non voglio sottomettere mai la parte musicale a questo, come invece una gran parte del cantautorato italiano ha fatto in passato, peraltro anche con eccellenti risultati. E’ una questione estetica, intendo fare musica in italiano e non musica italiana. 



-I testi dei brani si rifanno a delle tue esperienze autobiografiche?

Esperienze biografiche mie e anche di altre persone vicine a me. E’ di questo che voglio scrivere; di come ci si sente a vivere, ad essere vivi, di cosa significa stare soli e insieme ad altri. Mi interessa la vita e come le persone interagiscono con essa. Credo nella verità della musica, rifiuto i trucchetti, le ruffianate non mi interessano. La musica migliore per me è quella che attinge dalla verità, e con questo non intendo affatto riferirmi solo alla musica più impegnata. Anche nel pop da classifica italiano ci sono stati esempi di brani di successo che trattavano la verità, non quella assoluta, a cui stento a credere, ma quella degli autori che scrivevano i brani. I dischi migliori sono tali e migliorano nel tempo perchè nascono dalla verità. 



-Essendo tu anche un musicista, mi viene da chiederti, sono nate prima le parole o la musica?

Non ci sono regole ben precise, diciamo che per i motivi che ho spiegato sopra, cerco di privilegiare sempre l’aspetto musicale, quindi nasce prima una melodia, anche senza strumento, esso non è necessario. La melodia è una cosa che ti viene non si sa da dove, l’unica cosa che devi fare è fermarla. La melodia e l’atmosfera che essa emana suscita delle sensazioni che poi ti portano ad usare alcune parole invece di altre, parlare di certi argomenti invece di altri. Può succedere anche il processo contrario, cioè che una frase diventi ispirazione per scrivere una musica. Alcune canzoni poi, le scrivo con frasi in inglese, sempre per ragioni esclusivamente musicali.



-Hai inserito due pezzi interamente strumentali (“Il mattino ha l’oro in bocca” e “Noia e illuminazione”), una scelta ammirevole, ce ne parli?

Grazie per l’ammirevole! E’ tutto legato a quello che ho scritto nelle precedenti risposte. Nel cantautorato italiano va recuperata quella parte musicale che ha accompagnato il lavoro di alcuni tra i più grandi cantautori. E’ un’abitudine che si è persa nel tempo. Non ci sono solo i concetti espressi con le parole, c’è anche la musica, questo non va mai dimenticato. La musica non è letteratura, la letteratura non è musica. Entrambe si toccano, si abbracciano, in alcuni casi si possono anche fondere, ma ciò avviene per pochi attimi. Ho scritto delle musiche che volevano proprio rappresentare la noia e l’illuminazione, due elementi che fanno parte della vita, e la magia del mattino, dove avvengono cose che nel resto della giornata non si ripetono. Ecco, come nella vita quotidiana non sempre le parole sono necessarie, così è nella musica, almeno per come la intendo io. Se avessi espresso a parole quello che ho provato a dire solo con la musica il risultato del tutto sarebbe stato più banale e inevitabilmente meno speciale.



-Ho letto una tua dichiarazione dove dici che secondo te le canzoni servono per viaggiare, c’è stato un viaggio che ti è rimasto nel cuore legato alla composizione di questo lavoro?

In realtà no. E’ tutto un viaggio interiore il percorso che segna questo disco. Mi sono mosso molto poco nel periodo della scrittura e della lavorazione e paradossalmente è il mio lavoro dove ci sono più riferimenti ai luoghi. Forse dovevo conoscere e capire meglio il posto dove sono nato, e le zone circostanti. Almeno questa è la spiegazione che oggi sento di darmi.



-Pandemia permettendo, quali sono i tuoi progetti futuri rispetto a dei live?

Proprio perchè abbiamo a che fare con questa pandemia non ho molti progetti per il futuro. Ora sto promuovendo questo disco, la cosa mi impegna e di sicuro alleggerisce la mia situazione durante i periodi di restrizione. Bisogna aspettare purtroppo, non sempre si può fare qualcosa. Appena si ripotrà suonare dal vivo, se ci saranno le minime condizioni che ritengo giuste, allora suonerò queste canzoni più che posso. Ho previsto una formazione più acustica, in duo o in trio, e una con la band al completo per rendere al meglio il disco.

 

CREDIT ALBUM: 

>> Tutte le canzoni sono scritte da Andrea Mastropietro

>> Arrangiamenti e produzione di Andrea Mastropietro
>> Registrato tra l’agosto e il dicembre del 2019 al Sam Recording Studio
>> (Lari), Unnecessary Recordings (Bologna), Savonarola 69 Studio (Ponte
>> a Egola), casa di Andrea (Firenze)

>> Mixaggio: Pierluigi Ballarin
>> Mastering: Andrea Suriani

>> Musicisti:
>> Andrea Mastropietro: chitarre acustiche 6 e 12 corde, chitarre elettriche,
>> basso, sintetizzatori, organo, voci, cori
>> Marco Biagiotti: batteria, percussioni
>> Danilo Scuccimarra: pianoforte, rhodes, wurlitzer


>> Hanno suonato inoltre:
>> Francesco Marchi: chitarra elettrica su Volo 573, Parlami di te, Cenere,
>> Oh mia diletta!, Noia e illuminazione.
>> Filippo Orefice: sassofono, flauto traverso su Cenere, Quando viene sera,
>> Parlami di te, Vengo a prenderti.
>> Mattia Gabbrielli: basso su Cenere e Vengo a prenderti, chitarra elettrica
>> su Noia e illuminazione
>> Raffaele Lampronti: chitarra elettrica su Tutto Ok
>> Mario Evangelista: chitarra acustica su Tutto ok, mandolino su Noia e
>> illuminazione, lap steel su Oh mia diletta!
>> Francesco Taddei: sintetizzatori su Solo al sole, Cenere