“SUA CUIQUE PERSONA”: FINALE DI TOUR DI MEZZOSANGUE, IL RAPPER CHE ANZICHÉ “SPACCARE” COSTRUISCE

Si è concluso lo scorso Sabato 25 gennaio all’Atlantico di Roma il tour del rapper MEZZOSANGUE.

Essendo l’ultima data e la data “in casa” del rapper romano, è stata vissuta da tutti come una grande festa e un’allegra celebrazione dei grandi risultati raggiunti finora.

Il rapper mascherato infatti è partito dal basso, precisamente con la partecipazione a un contest, il “Capitan Futuro Freestyle” del 2012 rappando sulla base assegnata dall’organizzatore Esa come tantissimi altri ragazzi in cerca di visibilità. Un unico “provino”, one shot (citando il più famoso Eminem), una semplice strofa su un beat che non era fatto su misura, mostrando un talento e un’attenzione al significato, ai temi sociali, che, vedendolo dal vivo, è quello che si vede ancora oggi, dopo anni, anche dopo l’invasione di mode che hanno soppiantato il genere rap.

E proprio in virtù di questa sua provenienza, Mezzosangue ha voluto concedere la stessa possibilità ad altri ragazzi emergenti con il “Progetto Hurricane”, selezionando aspiranti rapper e produttori che parteciperanno al prossimo mixtape di “Mezzo”, un torneo lanciato con l’ultimo singolo Out of the cage.

E perciò, dopo una lunga serie di fasi eliminatorie, sul palco dell’Atlantico verso le 19 si svolge la fase finale di questo Hurricane Tournament, che è apprezzabile anche dai non-hiphopettari e “addetti ai lavori” perché non è la solita battaglia di freestyle delle jam hip hop ma una competizione con strofe eseguite sulle basi scelte precedentemente. Va detto che la selezione è stata fatta bene, visto che i finalisti hanno punti in comune ma anche caratteristiche molto diverse per cui meritano questa opportunità. Il tutto avviene dentro una gabbia come nei ring di arti marziali.

Poi inizia il live.

Buio. Poi luce. Sulla scena gli strumenti e un grosso faccione con il passamontagna al centro del palco. Si sente la voce del rapper che entra all’apice della tensione con la canzone Sangue e poi Musica Cicatrene.

Emozionante il continuo ricordo dello scomparso rapper romano Primo Brown soprattutto con il suo gruppo, i Cor Veleno, riuniti con l’entrata sul palco di Grandi Numeri mentre DJ Squarta era già in postazione consolle.

Grande sorpresa poi per l’entrata in scena di altri rapper come Johnny Marsiglia e soprattutto Clementino con il quale ha presentato un brano che sarà presente nel prossimo Hurricane Mixtape 2: Si, si, solo tu.

Poi la parte finale con cambio di atmosfera, Mezzosangue che indossa una giacca bianca più elegante per dedicarsi a un attitudine più soft, accompagnato dalla cantante Irene Cavallo, poi da Sun Hee You al piano e Andrea Ruggiero al violino, così come da un’interprete della Lingua dei Segni a tradurre il pezzo Parlami.

E ancora lui che scende e si affaccia sul pubblico in delirio, stage diving, interessanti contributi video, effetti di luci cangianti e fiamme scintillanti sul palco.

Infine il gran finale, il bis, l’acclamazione del pubblico e Mezzo che sale sul palco a salutare, lasciando intendere che basta così, ma apprezzando tutto questo calore ricevuto dai fan. E a questo punto non resta che dirigersi verso l’uscita, notando spettatori caratteristici della scena musicale romana come Giancane e Piotta che si aggirano in mezzo al pubblico.

In definitiva, una bella serata, un ottimo concerto, una scaletta piena dei pezzi migliori come Diventa quello che sei, Ectoplasmi, Soul of a Supertramp, Out of my mind, Piano A, Touché, Armonia&Caos, Ned Kelly, Benoît Lecomte, Never Mind.

E soprattutto un ottimo approccio musicale, lungi dalla trap e da influenze modaiole ma anche dal puro hip hop stile underground come era lecito aspettarsi.

Perché, riprendendo un’analisi che ho già avuto modo di fare, si può notare e riconoscere quanto sia  valido un rapper dal vivo dalla tendenza ad avvalersi del supporto di una band.

In questo caso si tratta di una band dal suono rock potente, quasi crossover, un rapcore che esalta la bravura di Mezzosangue come rapper (che sa intrattenere benissimo il pubblico e tenere il flow) e come autore di testi che a ben vedere ( o meglio sentire), sono molto profondi.

Ed è sempre un piacere quando da questo marasma di sovrapproduzione musicale e rappusa emergono rapper con dei contenuti validi. Non fate caso quindi all’apparenza, alla “maschera”. La frase “Sua Cuique Persona”, riferimento a un dipinto di Ridolfo del Ghirlandaio, intende proprio questo. Ciò che lui vuole suggerirci è proprio che ciascuno di noi ne porta almeno una. Guardate piuttosto ai contenuti. 

Perché Mezzosangue si distingue dalla massa e dal rap più conformista. Al di là del “personaggio” tetro, dietro il passamontagna, c’è un ragazzo con dei valori. E in un ambito in cui tutti dicono “hai spaccato”, “questo rapper spacca”, (eccetera), lui lancia un messaggio diverso:

«qua spaccate tutti, man, ma chi è che costruisce?» (in “Sangue”)