Inude: elettronica e soul in “Clara Tesla”

 

Gli Inude tornano con un nuovo EP, “Clara Tesla”, uscito il 5/12, dopo quasi un anno e mezzo tra boschi e sala di registrazione. Per chi non li conoscesse sono Flavio, Francesco e Giacomo, tre ragazzi che dalla Puglia elaborano suoni che scavalcano ogni limite geografico volando dritti nel futuro, tra sogno e realtà.

Nel 2016 pubblicano il loro primo Ep “Love Is In the Eyes Of the Animals” e iniziano un tour europeo e in Italia di oltre 80 date nei migliori club e festival italiani, condividendo i palchi con artisti di grande rilievo nazionale ed internazionale.
A fine tour segue un periodo di isolamento dove comincia a prendere forma Clara Tesla che potrebbe sembrare un titolo insolito per un album, ma come spiegano loro stessi

Quando stavamo scrivendo l’album nel bosco abbiamo adottato un gatto e l’abbiamo chiamato Clara. Accarezzandolo ci siamo accorti che era elettrostatico, come spesso accade, da cui Tesla.
Nikola Tesla si interessò all’elettromagnetismo proprio accarezzando un gatto, quindi ci siamo appassionati alla sua figura. Anche la scelta di pubblicare 9 pezzi viene dal fatto che lui faceva tutto per multipli di 3, era piuttosto OCD.

Tanta ricerca e sperimentazione nei suoni, elettronica avvolgente e raffinata contornata dalla giusta dose di romanticismo tipica del soul.  Un viaggio introspettivo, che ti porta lontano per poi ritornare al punto di partenza, arricchito di emozioni nuove e che non sapevi di poter provare: è questo il filo conduttore di Clara Tesla.

Nel mood ci entri subito con “Sleep”, andatura lenta e graduale, tutto viene da sé.

By the Ocean” ha decisamente una chiave più pop che rimanda ad un Justin Timberlake di Mirror, seppur mantenendo il filo conduttore partito dalla first track.

La nostalgia e la malinconia in “Ivy” si percepisce, ma il tutto molto velato e piacevole.

Un dolce eco si insinua in “Shadow of a gun”, impreziosito da questa sorta di coda strumentale che rimanda un po’ ai suoni jazz.

Rimaniamo nella nostra bolla di sapone anche con “Marble Dreams”, seppur con un’accelerazione nei ritmi molto piacevole.

Balloon” arriva con suoni da oltre oceano racchiusi in una dolcissima ballata per poi passare alla ritmata “So easy” dominata da suoni precisi che tende però a trascinarsi nella seconda metà del brano.

Continuano i sussurri anche in “May be” che risulta essere più “scorrevole” e riesce a creare un buon pathos.

Arrivi alla conclusione venendo risucchiato dalla magia di “Interlude” che chiude il cerchio, ma hai solo voglia di rimettere da capo.

Sostanzialmente un ottimo lavoro, affascinante, coinvolgente, che troverebbe facilmente collocazione internazionale. Speriamo veda la luce anche in Italia, sarebbe un peccato se finisse nel dimenticatoio dei dischi troppo belli accessibili a pochi.

 

 

 

ECCO LE PRIME DATE DEL “CLARA TESLA TOUR”

25 dicembre–LEQUILE (LE), Planet-Fuck Normality Christmas

17 gennaio-ROMA, Alcazar

24 gennaio–TORINO, Live Club

25 gennaio–BERGAMO, Polaresco Auditorium

31 gennaio–GALLARATE (VA), Spazio 22

14 febbraio-TERLIZZI (BA), Mat

15 febbraio–MODENA,Off

20 marzo–PISA, Lumiere

4 aprile–TARANTO, Mercato Nuovo