Un europeo a spasso per l’indie: è uscito Smog, il secondo lavoro in studio di Giorgio Poi

Esploso con una deflagrazione impressionante alla ribalta nazionale nel 2017 con il suo primo album Fa Niente, il novarese Giorgio Poti {in arte Giorgio Poi}, dopo un anno pregno di fruttuose collaborazioni {come non menzionare le parti di chitarra del disco di Calcutta, la compartecipazione, con Frah Quintale, al successo di Missili e un tour estivo con i Phoenix, che inseriscono una strofa italiana in Lovelife}, ritorna nelle nostre orecchie con il secondo lavoro in studio, dal titolo Smog.

Ma chi è Giorgio Poi? Un ragazzo poco più che trentenne, che dieci anni prima si trasferisce a Londra, si diploma in chitarra Jazz e inizia a girare Europa e Stati Uniti con il proprio primo progetto, il gruppo Vadoinmessico, che si trasformerà in Cairobi, mentre fa da spola tra Londra e Berlino. Da questa commistione di cultura mitteleuropea e anglosassone nasce la sua carriera da solista.

Proprio tra 2015 e 2016, a Berlino, Giorgio inizia, per la prima volta in carriera, a scrivere canzoni in italiano. È l’esplosione di un fenomeno: i primi singoli Niente di Strano e Tubature entrano nelle rotazioni delle radio, e già siti e riviste di settore lo acclamano come il Mac DeMarco italiano.

Smog, quindi. Si tratta di una replica sgualcita del primo successo o…? O. Troppo presente la sua vita cosmopolita e la voglia di sperimentare per poter adagiarsi sul successo. E tanto che ci siamo… addio Mac deMarco.

Smog è stato anticipato da Vinavil, in data 12 dicembre 2018, singolo che porta con sè innumerevoli aneddoti: il giorno prima del suo lancio, infatti, alcuni fan sono stati invitati in una chat whatsapp dove Giorgio ha dato anticipazioni del singolo, motivazioni {ha svelato che in realtà il primo singolo avrebbe dovuto essere un altro, ma successivamente ha cambiato idea} e addirittura alcuni scarti della grafica della copertina, molto importante nell’evoluzione dell’artista dato che è stata interamente fatta e disegnata da lui. Inoltre nel video è presente, a fare onore al titolo, addirittura Giovanni Muciaccia di Art Attack.

Ma com’è questo Smog? È diverso, e non poco, rispetto al primo album. Il synth lascia spazio ad un indie pop/rock molto maturo, dove la parte cantautoriale emerge con fragore in qualsiasi angolo del disco. Giorgio sa viziarci, ma se pensiamo a piccole perle come “Però di te mi ricordo – Una ruga fantasma – Spuntare dal nulla – Vicino alla guancia – E un odore di pioggia – Che riempiva la stanza – Quando eri triste – Quando dicevi – Forse è finita la primavera” del secondo brano Ruga Fantasma o a quelle immagini così tranchant e spiazzanti come “Un panno sopra il cuore – Per non far rumore – E non svegliarti” della ballata malinconica Solo per Gioco, che tanto ricordano quella macchina friggitrice per i brutti pensieri, di Paracadute, ci rendiamo conto che ha saputo stupirci nuovamente.

Non mancano le parti più ritmate, come nel secondo singolo, Stella, sempre intrecciate con la sua voce che proviene da un’epoca così differente da essere brutalmente attuale, alcuni sussulti del synth, come nel brano interamente strumentale che dà il titolo all’album, e un duetto, dopo quello riuscitissimo con Frah Quintale, con chi ha condiviso musica e palchi estivi, Calcutta, nel pezzo che chiude il disco, La Musica Italiana.

Ecco la track list del disco, dell’etichetta Bomba Dischi, che vi consiglio di ascoltare dalla prima traccia all’ultima, essendo un’esperienza da vivere interamente:

In conclusione, di seguito trovate le date del tour che coprirà praticamente tutta Italia, a partire da Lugo: