Subsonica, i ragazzi sono tornati

Quattro anni di pausa sono tantissimi al giorno d’oggi, l’industria discografica corre a ritmi serrati e chi si ferma è perduto. Ma forse no, anzi sicuramente questi anni di stop ai Subsonica han fatto benissimo. Come direbbero i loro amici Negrita, i ragazzi sono tornati e stanno molto bene.

Sono stata alla prima delle due serate al Pala Alpitour di Torino, si trattava quindi in pratica del grande ritorno dei Subsonica nella loro città, e a Torino il gruppo ha regalato un live bellissimo, due ore e mezza tirate, impeccabili e cariche, roba che avercene, in giro, musicisti in grado di reggere una perfomance di così alto livello.

Samuel, Max, Boosta, Vicio e Ninja suonano su un palco delle meraviglie, delle pedane in continuo movimento, e Samuel corre instancabile da una pedana all’altra senza mostrare alcun segno di cedimento. Il gruppo presenta il nuovo album 8, ma non mancano i grandi classici come Aurora sogna, Disco Labirinto, Tutti i miei sbagli, Liberi tutti. C’è l’omaggio a Battiato con Up patriots to arms e c’è Willie Peyote, giovane e talentuoso e rapper torinese che farà tutto il tour con i Subsonica e che si unisce a loro per cantare L’incubo, Radioestensioni e la sua bellissima I cani.

Momento forse più commovente è l’esecuzione di Le onde, dedicata a Carlo U. Rossi, grande produttore artistico e loro amico, scomparso nel 2015.

Con Strade i Subsonica ringraziano e salutano il loro pubblico, che li segue da più di vent’anni e che ha atteso per questi quattro anni il loro ritorno. I ragazzi sono tornati.