Max Gazzè @ Alcatraz

Il 10 febbraio 2016, mentre molti erano incollati davanti alla TV per guardare Sanremo, all’Alcatraz Max Gazzè cantava “L’uomo più furbo”, mettendo in scena un concerto perfetto per festeggiare il ventennale della sua carriera musicale, “20 anni di pagnotte condivise” con Giorgio Baldi. “Chi ne ha mangiate di più? Io o te?” ironizza Max sul palco presentando l’amico, in uno dei pochi momenti in cui decide di parlare. Con la riservatezza e l’ironia che lo contraddistingue ha accolto gli applausi e i cori del pubblico, dagli aficionados che lo seguono dal 1996 a chi ha imparato ad amarlo col pezzo radiofonico “Sotto casa”.

Pezzi storici e nuovi si sono susseguiti senza interruzioni e Max è riuscito ad accontentare tutti. Per i nostalgici ha cantato “Cara Valentina”, “Vento d’estate”, “La favola di Adamo ed Eva”, “Il timido ubriaco”, “Su un ciliegio esterno”, “Il solito sesso”; mentre i ballerini hanno potuto scatenarsi con “Una musica può fare” e “La vita com’è”. Sublimi e emozionanti “Mentre dormi” e “Sul fiume”. Non è mancato il tributo e il saluto ai suoi due amici Daniele Silvestri e Niccolò Fabi con il pezzo “L’amore non esiste” e il banchetto all’entrata dei Medici Cuamm.

Riassumendo, un concerto magico e poetico, che mette d’accordo generazioni diverse (dai ventenni ai cinquantenni, dalle famiglie con bambini agli amici di sempre). Peccato che i suoi testi, e non quelli più commerciali, meriterebbero una visibilità e un riconoscimento maggiore, essendo uno dei pochi artisti italiani che riesce a parlare di amore senza essere banale.

Meatballs