Sex & Lo Stato Sociale: intervista fuori dagli schemi

Dopo anni di fangirling finalmente alla prima giornata di Home Festival quest’anno sono riuscita a intervistare Lo Stato Sociale. La band, che ormai è in scena da qualche tempo, ha in realtà già rilasciato diverse interviste, motivo per cui ho deciso di regalare a tutti i lettori un’intervista “specialissima” che esula un po’ dal classico dialogo che di solito la stampa ha con la band e che si allontana un po’ dalla musica del gruppo in questione ma che vi dimostrerà che Lo Stato Sociale sono davvero la risposta giusta a tutti i vostri bisogni in ogni occasione.

Negli ultimi anni siete stati delle vere bombe a mano, non vi siete fermati un secondo, sempre in tour e ogni anno un album nuovo. Ora però vi prenderete una pausa di addirittura 2 anni. Perché? E cosa farete?
“Come hai detto tu è qualche anno che siamo perennemente in tour e al lavoro su nuove canzoni, da una parte siamo semplicemente stanchi e abbiamo bisogno di una pausa per riposarci. Dall’altra parte però abbiamo anche bisogno di un momento di stacco da noi stessi; dobbiamo dimenticarci dello Stato Sociale, di chi sia, smettere di vedere solo noi stessi ogni istante e riniziare a respirare l’aria della “normalità della vita” che facciamo a Bologna per poi tornare a scrivere e a suonare per voi”.

Se guardiamo i componenti del gruppo dello Stato anagraficamente siete più vicini alla generazione dei 30 che a quella dei neo-ventenni, eppure la vostra fanbase è costellata di teenager. Secondo voi perché? La vostra generazione non capisce il vostro modo di comunicare?
“No, non crediamo che la nostra generazione non ci capisca, diciamo che sotto questo aspetto giocano insieme vari fattori: il primo, è che la maggior affluenza ai concerti live è data dalla fascia di età dei 18-25 perché non avendo particolari obblighi lavorativi riescono a venire più facilmente ai concerti anche infrasettimanali; il secondo motivo è che il nostro modo di fare musica è molto “festaiolo”, ci piace fare casino sul palco e i giovani accettano con più facilità questo modo di comunicare perché lo sentono più proprio”.

Ma basta di parlare di cose serie, io da vostra fan so benissimo che avete rilasciato milioni di interviste che chiunque può trovare in magazine e/o youtube e rispondere ai dubbi che ha su di voi. Non voglio quindi parlare di come scrivete i pezzi e la musica, stasera vi propongo invece di affrontare dei “problemi” che stanno molto a cuore a tutti i giovani neo-ventenni, che sono la vostra maggior fetta di fan: sesso e relazioni. (Loro sghignazzano, ndr).

Avete un milione di fan ma pure molti haters, quest’ultima categoria ha fatto un sacco di fan page contro di voi e quella che mi fa più arrabbiare è:”la figa è figa ma se ascolti lo stato sociale non ti scopo manco morto” soprattutto perché me la mandava sempre un tipo con cui uscivo. Aiutateci a porre fine a questa pagina fan e a dimostrare che anche lo stato sociale ci permette di avere molti coiti.
(Ridono, ndr) “Beh, tu per prima sei la dimostrazione che questa fanpage di haters è un grande contro senso, ad ogni modo potrebbe essere interessante far postare a tutti i fan un selfie after sex nella pagina per dimostrare che hanno tutti torto. Impegnamoci dunque tutti nel progetto: Selfie #AfterSexWithLoStato e dimostriamo agli haterz che non contano nulla”.

Ho interrogato i miei followers di Twitter su quali sono le loro perplessità o situazioni assurde oggi nelle relazioni e/o affini. Vi chiederó di commentare quindi 3 di queste “problematiche”/tendenze. La prima è: il ghosting (quando ti frequenti/senti con qualcuno e questo ad un tratto sparisce totalmente e nel nulla senza avvertire o dire nulla, non si fa più trovare e non risponde più). Cosa ne pensate, perché lo fanno e come si deve reagire?
“Noi dello Stato Sociale questo “ghosting” lo chiamiamo la mossa Kansas City. Il motivo per cui uno la fa dipende: se i due si conoscono bene e di persona bisognerebbe avere delle informazioni più specifiche sul loro rapporto prima della “scomparsa” per capire il perché della scelta mossa Kansas city, se invece i due si conoscono solo attraverso i social questa scelta potrebbe essere data da un ripensamento. (Carota ci dice che forse la ragazza in questione si fa male i selfie – prendendo lato a e non lato b e vice versa- e quindi il maschio dubbioso del fisico non se la sente di rischiare una ragazza che non gli piace). Comunque sia, qualunque sia la causa della mossa Kansas City, tutti conveniamo che c’è una sola reazione possibile: rinunciare e mollare la presa. Lei/lui non vi vuole, questa è l’unica verità, e quindi fregatevene e puntate già la vostra prossima preda”.

Si sta diffondendo un fenomeno che lascia perplesse noi donne: il Bro-job, ovvero due ragazzi etero che si fanno fellatio a vicenda. Secondo voi perché? E cosa ne pensate?
“Per rispondere bisognerebbe capire a che età avviene ció. In giovane età è giusto esplorare la propria sessualità e capire cosa piace e cosa no, non c’è nulla di male. Il punto è che passati i 25 anni suona un po’ strano perché uno dovrebbe avere più o meno chiaro cosa vuole o cosa gli piace, forse sono solo ancora indecisi. Comunque sia noi siamo per l’Amore libero, ciascuno deve avere il diritto di fare ció che vuole e ció che gli piace, anche i bro-job”.

Di recente si stanno diffondendo a macchia d’olio le Instaboobs, cioè donne che si iniettano una soluzione salina nel seno per riuscire a ingrandirselo per sole 24 ore, dopo di ché l’effetto scompare. Voi che ne pensate?
“Questa volta siamo noi a fare la domanda: ma perché? Il corpo delle donne è bello così: naturale. Tette grandi per 24 ore, a cosa servono? A nulla! Se ce le avete naturali bene, sennó chissene frega, le tette sono belle sempre naturali, grandi o piccole che siano. E se ce le avete piccole, non ve la prendete, anche il lato b è importante, anzi qualcuno – tipo Bebo – è addirittura molto meglio delle tette. Risparmiate i soldi di questa roba chirurgica e godetevi quello che avete già, vi assicuriamo che è abbastanza”.

È giunto il momento dei saluti purtroppo e io non posso che ringraziare Lo Stato Sociale per questa divertentissima chiacchierata insieme, che peró mi promettono rifaremo presto perché la verità è che si sono divertiti anche loro.

Teresa A.