Boxerin Club @ Vinile

Accenni di estate in quel di Rosà. In una fresca serata primaverile i Boxerin Club hanno invaso il Vinile con una calda brezza hawaiana, intrecciando musica e spettacolo in uno show più unico che raro nel panorama underground italiano.

Il sound della band romana, definibile ironicamente tropical-indie, risulta una proposta originale e divertente, grazie alle ritmiche delle chitarre: se in un momento appaiono in stile puramente “alla The Strokes”, immediatamente dopo con dei riff semplici e puliti ci trasportano mentalmente in una spiaggia caraibica a prendere il sole. L’arma vincente del gruppo è sicuramente la tromba, che ha riempito e decorato il muro di suono dei Boxerin, dimostrandosi uno strumento certamente da rivalutare. Musicalmente ineccepibili, quasi perfetti, hanno proposto i pezzi più famosi come Caribbean Town e Bah Boh, spaziando nel nuovo disco Aloha Krakatoa (acquisto consigliato, ma attenzione perché in live sono tutta un’altra cosa).

Ciò che rende i Boxerin Club una band di uno scalino superiore alle altre è sicuramente la loro capacità di legare con il pubblico. Con autentico spirito romano hanno regalato numerosi siparietti, come l’abbandono del palco da parte del cantante Matteo Iacobis per portare la tanto sognata grappa bassanese all’amico bassista Matteo Domenichelli. Certamente hanno ben chiaro il concetto di fare “sagra” tipico del vicentino DOC. Tra danze e percussioni tribali lo show si è portato al suo termine, ma come ogni band che si rispetti decidono di regalare un bis al pubblico. A sorpresa però, invece di una loro canzone, con una fantastica Clint Eastwood dei Gorillaz hanno fatto cantare un’altra volta il Vinile, concludendo in bellezza un concerto di per sé già eccezionale. Uno dei migliori live di sempre a cui ho assistito.

Lorenzo Gecchelin