Do Nascimiento – Giorgio


I Do Nascimiento sono quattro giovani, liguri di nascita ora sparsi in giro per il globo, che ogni tanto si rivedono in Italia, suonano insieme, magari fanno qualche data e poi di nuovo ognuno per la sua strada.

Da queste meccaniche traspare una concezione della musica come un qualcosa di bellissimo fatto tra amici per altri amici, per il semplice piacere di suonare e stare insieme.

Bisogna quindi ringraziare la Flying Kids Records (etichetta di altre bombe del panorama nostrano come i Clever Square) per aver spinto i quattro ragazzi (neanche tanto ragazzi a dire il vero) a scrivere un album che ben rappresenta la scena emo/post-hardcore degli ultimi anni, riuscendo ad aggiungerle anche quel qualcosa in più che permette di accostare “Giorgio” a riconosciuti capolavori del genere come “Sfortuna” dei Fine Before You Came.

L’album dura poco più del tempo di cottura di un piatto di pasta e ti arriva in faccia come un cazzottone di Chuck Norris. Canzoni brevi e concise, voce graffiante, melodie malinconiche, incastri di chitarre accattivanti, il tutto condito dalla sensazione di assoluta spontaneità che pervade l’intero disco. I titoli sono lapidari e immediati come le canzoni: si parte con “Vecchio” e il suo scarso minuto di durata, si continua con “Estate” e “Chitarra”. Poi arriva “Fiato”, che è la canzone che non ti saresti mai aspettato dopo quella tripletta iniziale e che fa da spartiacque tra le due parti del disco. “Fiato” te la ascolti la prima volta con il sorriso, mentre a poco a poco capisci che dietro a quelle chitarre tristi, a quei suoni di bottiglia e a quei “mi manchi come la mia birra in riva al mare o come un paio di calzini uguali” c’è molto di più… e via di lacrimoni. Chiudono il disco le bellissime “Baracchetta” e “Chiromante”, che confermano, come se ce ne fosse ancora il bisogno, che “Giorgio” è un disco che merita di essere ascoltato, amato e ricordato.

Per i feticisti del vinile va segnalato il lato B di “Giorgio”, che presenta “Lampino” (nome ispirato da una celebre gaffe di Luca Giurato), praticamente la raccolta di tutto quello che i Do Nascimiento hanno registrato fino ad ora, dal primissimo “S/T” fino ai pezzi dello “Splittone Paura” (condiviso con Gazebo Penguins e Verme) e alla cover in italiano di “Boys Don’t Cry” registrata per This Is Not A Love Song.

Bene così, perché loro stessi alla fine di “Vecchio” ci rassicurano sul futuro: “Ma noi saremo ancora qui, insieme a te al bar dell’angolo”

Francesco Canalicchio

Tracklist

1) Vecchio

2) Estate

3) Chitarra

4) Fiato

5) Baracchetta

6) Chiromante