Intervista a Rugo: in Affondo racconto di abbandoni, ma sto bene!

Abbiamo fatto qualche domanda a Rugo, cantautore di origine pisana, uscito un mese fa con il suo ultimo album Affondo dal quale da qualche giorno è stato tratto il nuovo singolo e video Don Bosco.


Ciao Rugo, come ti presenteresti a chi non ti conosce? Ciao sono Rugo e scrivo canzoni dal 2016 circa, anno in cui è uscito l'EP dal titolo Panta Rei contenente 8 brani dal significato molto criptico e adesso è uscito il nuovo album Affondo. So che il progetto Rugo pur nascendo come solista per un periodo è stato una band, cosa conservi di quella esperienza e cosa invece ti ha fatto tornare alla forma solista? La band è come una seconda famiglia nella mia testa ed in più è una famiglia che ti puoi scegliere. Però è necessario che la scelta avvenga in senso biunivoco altrimenti si rischia di far collassare il tutto. Per questo dopo un primo tentativo di formazione band sono tornato alla forma solista ma in me è sempre stata presente la volontà di condividere il mio percorso. Adesso è un progetto solista si, ma non più solo. Siamo in quattro con Ale, Tola e Pad e sono veramente soddisfatto di quello che riusciamo a condividerci.
I tuoi testi sono pieni di giochi di parole e ambivalenze così come i titoli dei brani e quello dell'album. È una scelta stilistica o una cosa spontanea? e se è una scelta deriva da qualcosa in particolare? Giocare con le parole è una cosa che mi porto forse dietro da sempre, mi piace guardare le situazioni e gli avvenimenti da più punti di vista, ironizzando anche su quello che a primo impatto sembra solo qualcosa di negativo ed il gioco di parole penso aiuti in questo, anche perché quello che mi incuriosisce sono le piccole cose, i piccoli gesti, dietro ai quali spesso si nascondono diverse chiavi di lettura. Non reputo comunque che sia una scelta stilistica, mi va di farlo e mi piace farlo. I brani di Affondo sembrano tutti piuttosto legati tra di loro, appartengono tutti allo stesso periodo o c'è stata una selezione legata appunto a questo filo conduttore dell'abbandono e della reazione? Si, i nove brani che compongono Affondo sono fondamentalmente tutti legati dal tema dell'abbandono, che viene analizzato in diverse situazioni che sia reale o immaginario, sentimentale o fisico. In realtà questa cosa ha sorpreso anche me, i brani sono stati scritti durante un periodo abbastanza lungo e soprattutto ricco di cambiamenti ma ad un analisi a posteriori hanno mostrato i loro tratti comuni. Sono convinto che se vado a ripescare tutti i testi scartati possiamo ritrovare anche in quelli degli abbozzi di questo tema che evidentemente mi ha riempito la testa senza accorgermene. Però ragazzi sto abbastanza bene eh! Nuvola è la canzone che ha anticipato l'album ed molto legata, anche per il video, al periodo del lockdown e della quarantena. È stato liberatorio scriverla? In generale scrivi più per "dimenticare" o per "ricordare"? Nuvola è stata scritta in quarantena anche se poi ho voluto allargare il concetto a quello della solitudine senza parlare in modo specifico della pandemia. È stato bello perché è nata e cresciuta tutta in testa, senza mai poggiare la penna sul foglio ed è uscita pochissimi giorni dopo. Scriverla è stato si liberatorio come del resto lo è per me questo procedimento. Non scrivo per dimenticare ma per buttare fuori pensieri che ho dentro e magari cosi riuscirli a guardare in modo più oggettivo. Diventa una specie di autoanalisi ed al contempo sono curioso di sapere quale sia l'idea di chi ascolta, se si ritrova nella situazione o se vive il tutto in modo diverso.


Asintoto invece ha dei chiari riferimenti alla geometria e alla matematica, vista anche l'imminente maturità, qual è stato il tuo percorso di studi sia scolastico sia musicale? quanto hanno influito entrambi sul tuo modo di scrivere? Ho frequentato il Liceo Scientifico a Pisa. Asintoto forse deriva da qualche strascico di quello paragonando la relazione alla figura geometrica dove una retta e un'iperbole arrivano a correre parallele senza pero "toccarsi" mai, cosi all'infinito. Non dico che sia giusto o sbagliato e come sempre può essere visto anche con un occhio positivo: andare accanto alla fine può anche essere una soluzione. Dopo il liceo ho frequentato l'università a Firenze e sicuramente questo ha influito sul percorso musicale anche perché si può dire che è iniziato in quel momento. La modalità di scrittura è sempre influenzata dalle esperienze che ci circondano infatti cambia con il tempo spesso. Adesso sento di dire le cose in modo più diretto rispetto agli inizi per esempio, ma non so dire a cosa sia dovuto nello specifico questo cambiamento. Cosa dobbiamo aspettarci da Rugo nel prossimo futuro? Sto scrivendo ancora ma non ho nessuna fretta. Sicuramente insieme alla band vogliamo portare fuori Affondo e anche se con difficoltà siamo carichi per le date di questa estate.