“WAVE”: SOMMERSI DALL’ONDA SONORA DEI KAOS INDIA

“Wave”  è il nuovo ed atteso album dei KAOS INDIA , prodotto da Pietro Foresti e distribuito da Universal Music Italia, uscito lo scorso febbraio.

Potete ascoltarlo qui.

I Kaos India sono Mattia Camurri, cantante e front-man, Fresh alla chitarra, Vincenzo Moreo al basso e Joe Schiaffi alla batteria.

Questo gruppo indie-alternative rock è nato nel 2012 nell’unico vecchio complesso di grattacieli costruito negli anni ’70 a Modena.

Tra il 2011 ed il 2015 hanno realizzato due EP e un album totalmente autoprodotti. Inoltre hanno macinato migliaia di chilometri in lungo e in largo nelle situazioni live più varie e disparate.

Al 2017 risale la collaborazione con il produttore Pietro Foresti che ne ha determinato la svolta: quest’ultimo infatti li ha aiutati a perfezionare la propria identità di band e a cominciare i lavori sulle tracce che saranno contenute in questo ultimo album.

Il sound riconoscibile che sono riusciti ad ottenere ha portato la band ad esibirsi su palchi importanti, fino ad aprire addirittura un concerto dei Placebo!

Ed è facile crederci visto che la band si esprime talmente bene tramite l’inglese che potrebbe tranquillamente essere una band straniera, anche per il tipo di sound.

Il quartetto di Modena ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto con questo ultimo disco, frutto di anni di incessante lavoro e che contiene brani scritti dal gruppo in un periodo di importante evoluzione.

Questa è la spiegazione dell’album fornita dal cantante Mattia:

“Ci sono periodi nella vita che forzano cambiamenti. Wave è un album che esplora gli aspetti delle relazioni interpersonali e delle forti emozioni ad esse collegate, sia positive che negative”.

Se dovessi descriverlo attraverso una metafora vi inviterei ad immaginare di passeggiare sul bagnasciuga al crepuscolo, il sole è tramontato ma la luce non ha ancora ceduto completamente al buio. Le onde del mare possono accarezzarvi dolcemente la pelle nuda promettendovi che andrà tutto bene oppure, nel caso il mare (e con lui il vostro animo) sia agitato, colpirvi furiosamente fino a gettare il vostro cuore nel più profondo dei turbamenti”.

La prima traccia A second parte già con un trascinante ritmo hard rock che si fa via via più riflessivo e sentimentale al tempo stesso, fino ad arrivare a Who needs who che amplifica questa sensazione con un’atmosfera più pop.

Molto interessante poi l’elettropop di The void che crea un tappeto sonoro perfetto per le parole di Mattia.

Don’t stop è il primo singolo estratto e, seppure partendo un po’ troppo lento, il suo ritmo è un valido accompagnamento musicale per il messaggio che viene comunicato con la crescita d’intensità del ritornello: “non smettere!”

Un brano decisamente più movimentato è Eyes che però inverte la struttura di tensione tra ritornelli e bridge rispetto ai precedenti, mantenendo comunque nel ritornello un ritmo sostenuto e coinvolgente.

Anche Stay con il suo andamento trascinato dalla batteria ha un certo effetto emotivo che però è ancora più forte con l’assolo presente in Close.

Infine, a dare una stoccata di ritmo più focoso, arriva in chiusura il rock-misto punk di Burn Away.

In generale si nota quindi una certa fusione di rock, melodie e sonorità new wave, che vengono comunque in qualche modo richiamate dal titolo dell’album.

Sicuramente si sente molto, presente un po’ in tutti i brani, l’influenza del pop e rock di matrice britannica che permea le sonorità di Wave, rendendolo un album decisamente godibile e rock quanto basta.

L’onda a cui ci si richiama, dunque, è abbastanza potente da sommergerci di suoni, o quantomeno ad affascinarci con tutto il rumore con il quale l’onda si abbatte sulla spiaggia.