THE PLEASE – Here

ETICHETTA | Maciste Dischi

GENERE | Alt/Folk/Rock

ANNO | 2016

Vedo le praterie, i cowboys che cavalcano cavalli muscolosi e a macchie, le mandrie che pascolano placidamente. Vedo le montagne e vedo Milano, tutto questo grazie ai The Please e al loro nuovo album, Here.

In attivo da sette anni, la band lombarda torna con un album che solca le grandi praterie americane con influenze musicali anni ’60 e ’70. Riesco quasi a sentire Neil Young ed i Jefferson Airplane tra una nota e l’altra. L’album parte con la canzone Fig Song, che rievoca un ambiente western, caldo, californiano e pericoloso, degno dei gruppi anni 70 che popolavano la California. La seconda traccia, Share the Fear, sorprende piacevolmente con un brano più dolce, con sempre un’impronta country folk ben marcata, ma che ricorda più i Mumford and Sons che Nick Drake. Back and Forth (on blues) abbandona un po’ il country per adattarsi ai gusti moderni con un indie folk.

La voce è l’unico elemento country che rimane per tutto l’album. Seagull torna country, che più di così non si può, e così pure le tracce successive. Appena parte Here sentiamo un leggero cambio di musicalità, che ci riporta ad associarli più ai Mumford and Sons o ad altre band indie folk. Anche Cappadocia rimane sulle stesse tonalità e pian piano sentiamo una trasformazione musicale, che raggiunge l’ultimo brano, Carnia, che riprende un po’ le note psichedeliche della musica degli anni 70, ma ci aggiunge il tocco di indie rock moderno, ricordandoci che siamo ancora nel 2016. Even and Odd è una piccola sorpresa all’interno dell’album, poiché ricorda più gli Oasis, oppure un Noel Gallagher’s High Flying Birds od un Liam Gallagher con i Beady Eye, insomma loro due.

Le emozioni che trasmette questo lavoro sono svariate e confuse, si mescolano le une alle altre attraverso le undici tracce e riescono ad annodare lo stomaco senza molta fatica. Mi immagino in una Jeep decappottabile che corro per strade afose ed infinite, a volte da sola, a volte in compagnia. Nell’insieme, Here racchiude in sé la sensazione di calore del sole sulla pelle e il calore che pervade il cuore quando sei a “casa”. Un album che intreccia musicalità psichedeliche, country, folk ed indie. La ricerca emotiva che fa la band è la parte centrale di questo lavoro, poiché non è facile riuscire a trovare un posto da chiamare casa in una modernità che ci obbliga all’assenza di emozioni forti. Un album che ti fa sentire a casa sempre, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo.

Non è facile riuscire a decidere quale canzone rappresenti al meglio questo album dalle emozioni complicate, per cui consiglio un ascolto complessivo di tutte e undici le tracce.

Carmen Mc Intosh