Steve Mccurry secondo Rock and More

Commentare una mostra può risultare difficile soprattutto se, come me, non hai studiato arte e tutto quello che puoi esprimere sono sensazioni e emozioni.

Per questo e per mille altri motivi questo pezzo non è un’analisi analitica ma una raccolta di considerazioni personali ed emotivi. L’argomento è la mostra “Steve McCurry. Oltre lo sguardo” che si è svolta alla Villa Reale di Monza attirando migliaia di visitatori nei sei mesi di durata dell’esposizione.

Le immagini del fotoreporter statunitense sono collocate su installazioni ben studiate e perfettamente posizionate, riuscendo a sfruttare al meglio gli spazi restaurati della Villa. Le scale creano un vero e proprio percorso esplorativo nella vita e negli argomenti trattati dal grande fotografo. Il grado di coinvolgimento è elevato, tanto che lo spettatore si sente parte della fotografia, quasi come essere accanto all’obiettivo della fotocamera nel momento stesso del “clic”.

Unica nota negativa? La qualità di alcune stampe. Per il resto i 150 scatti presenti narrano una storia lunga quarant’anni, tra l’esplorazione dell’India e dell’Asia, toccando le grandi tragedie come l’11 settembre 2001 a New York o la placidità delle statue del Cimitero Monumentale di Roma. Fotografie che sanno andare “oltre lo sguardo” e raccontano di tante emozioni, tante persone e realtà che a volte sembrano troppo lontane ma sono solo aldilà della nostra porta.

 

Anna Dima