Siamo al Riverock Festival, che si svolge presso la Lyrick Summer Arena, lo spazio esterno ricavato vicino al Teatro Lyrick di Assisi.
È il 10 agosto, la notte di S. Lorenzo.
Gli artisti dal palco non accennano a questa ricorrenza, eppure la celebrano in piena regola facendo vedere al pubblico le stelle. Che sono loro.
Infatti, riescono a incantare i presenti e scatenare un grande divertimento, mostrando che la musica dal vivo è sempre qualcosa che deve regalare emozioni.
Non siamo molti sotto il palco del Riverock in verità, complice forse il fatto che questa è una data di recupero. Questo concerto era previsto per il 28 giugno scorso, ma era stato rimandato e forse ora chi avrebbe partecipato a quella data è andato in vacanza.
Eppure, o forse proprio per questo, gli artisti sul palco riescono a movimentare la serata e regalare uno spettacolo con i fiocchi.
A cominciare dalla band locale di apertura: gli originali, simpatici, ironici Luci da Labbra, che si autodefiniscono come “quello che non trovi quando rovisti nella borsa”.
Presentandosi con un look e uno stile ironicamente futuristico con paralumi come caschi che evocano la forma di lucidalabbra con una bocca disegnata e luci elettriche colorate come visiera, rendono evidente il gioco di parole nel nome: il cantante ha una tuta da lavoro bianca che, con quel copricapo, lo fa sembrare un astronauta.
E in effetti sorprendono tutti con delle sonorità simil-spaziali, mettendo a punto un riuscito pop-rock d’ispirazione indie con testi in italiano su base elettronica.
Aprono le danze con L’amore è una hit, scritta insieme a Leo Pari, simpatica canzone che illustra l’amore definendolo con parole del linguaggio discografico.
Poi è il momento degli Ex-Otago che salgono sul palco inserendosi perfettamente nel contesto estivo con canzoni come Mare e Giorni vacanzieri.
Gli “otaghi” si lanciano poi nella lunga lista di successi della band come I Giovani d’oggi, Gli occhi della luna, Tutto bene, La nostra pelle, Questa notte e Quando sono con te, poi c’è spazio per brani più vecchi come Costarica e per una cover, quella del loro grande concittadino Fabrizio De André, Amore che vieni, amore che vai.
Nel bis arriva finalmente l’esecuzione, fatta con molta energia, del brano portato a Sanremo, Solo una canzone, tratto dall’ultimo album Corochinato, poi ci lasciano con l’esortazione Ci vuole molto coraggio e in chiusura con Cinghiali incazzati.
In tutto ciò emerge la simpatia della band genovese che scherza continuamente e coinvolge il pubblico in modo travolgente, con il cantante Maurizio Carucci che scavalca la transenna e si mette a cantare in mezzo alla gente e si verifica un’esplosione di musica e divertimento.
Altro che la malinconia tipica da cantanti di Sanremo che si potrebbe immaginare, con la loro energia, le divertentissime coreografie e i suoni elettronici pieni di groove, hanno saputo trasformare la piazzetta del Riverock in una vera discoteca all’aperto.
E musicalmente, almeno in questa scaletta, ci sono diverse occasioni di saltare e ballare.
In conclusione, seguendo il loro motto,si può dire decisamente“belìn che bravi” !
Consigliamo quindi i prossimi concerti che potrete vivere come una festa:
24 agosto @ Beky Bay – Bellaria Igea Marina (RN)
31 agosto @ Polpet – Ponte Nelle Alpi (BL)
6 settembre @ Warehouse Decibel Fest – Arezzo
8 settembre @ Piazza Don Bosco – Potenza
Luci da Labbra Luci da Labbra Ex-Otago Ex-Otago Ex-Otago Ex-Otago
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Detto “Piccia”, laureato in Filosofia, vive a Perugia, nel binomio tra natura e cultura.
Infatti alterna passeggiate meditative nei boschi al consumo compulsivo di musica, libri, fumetti, film e serie tv, frequentando soprattutto concerti, librerie, musei, graffiti sui muri e Irish Pub.
Cresciuto con il rap italiano, è diventato adulto (solo anagraficamente) con cantautori, rock, metal, folk, elettronica e vari altri tipi di suoni, andando spesso alla ricerca di quelli più strani.
Fan sfegatato ed esperto conoscitore di Caparezza, che gli ha aperto le porte della percezione più di Aldous Huxley, ne ha fondato il Fan Club umbro (di Caparezza, non di Aldous Huxley; almeno per ora).
Scrive di tutto, per dare sfogo ai suoi pensieri e uscire dal ricco e immaginifico mondo che ha in testa… O per entrarci ancora di più.