Torna per il quarto anno consecutivo JAZZMI, 10 giorni a Milano di eventi, incontri e, ovviamente, concerti dedicati alla musica jazz.
La manifestazione ideata e prodotta da Triennale Milano Teatro e Ponderosa Music Art, può contare come sempre sulla collaborazione con Blue Note Milano e con quella istituzionale con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano.
Tanti i nomi che dal 1 al 10 novembre riempiranno gli spazi di Milano e talvolta anche provincia per un festival diffuso come ormai tradizione di questo genere di rassegne milanesi.
La manifestazione si svilupperà secondo 7 percorsi che si intersecheranno tra loro per un’offerta che varia dai documentari (Movie) ai laboratori anche per bambini (Around, Kids), dagli approfondimenti sui grandi del passato (Stories) agli incontri con i professionisti di oggi (Jazzdoit).
Senza dimenticare ovviamente la contaminazione tra arti visive e musica (Art) e chiaramente la musica suonata vera e propria: sia dai grandi nomi italiani e internazionali (Artist) sia in eventi collaterali affidati ai partner (Night&Day).
Fulcro di JAZZMI 2019 sarà come ovvio il Teatro Triennale Milano ma artisti importanti calcheranno anche il palco del Blue Note e degli altri teatri milanesi (Dal Verme su tutti).
Ma non mancheranno appuntamenti nei club (Alcatraz), nei circoli ARCI (Biko, Bellezza) a spazi sicuramente non digiuni del genere come Santeria Toscana 31 e Base Milano che ospiterà l’opening party.
Senza dimenticare il Conservatorio di Milano che tornerà ad aprire le porte a JAZZMI nella Sala Verdi con, tra gli altri, quello che probabilmente è l’ospite più atteso di questa edizione ovvero Herbie Hancock, già da tempo sold out.
Impossibile citare tutti i tantissimi nomi in cartellone (per il quale vi rimandiamo a al sito ufficiale ww.jazzmi.it) ma vale la pena segnalare il 5 volte Grammy Victor Wooten con i suoi The Wooten Brothers, l’esponente della nuova scena british al femminile Nubya Garcia e due leggende viventi come John McLaughlin e Archie Shepp.
Tra gli italiani meritano sicuramente menzione Enrico Rava che festeggerà nell’occasione i suoi 80 anni, lo scoppiettante duo tra Stefano Bollani e Chuco Valdes, Fabrizio Bosso per l’occasione con Giovanni Guidi e la
Revolutionary brotherhood e Paolo Jannacci fresco del suo primo lavoro solista.
Diversi anche i tributi con il Trio di Paolo Fresu che ricorderà Chet Baker e un omaggio a Domenico Modugno degli Uomini in Frac capitanati da Peppe Servillo (Avion Travel).
Un’edizione ricchissima insomma che trasforma per poco più di una settimana Milano nella capitale del jazz e che avrà come sempre tanti eventi anche gratuiti per permettere a tutti, appassionati e neofiti, di godersi lo spettacolo perchè, come recita il claim, il Jazz è Pop.
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Nato a Sesto San Giovanni ma con sangue 100% “made in sud” nella settimana in cui primeggiava in classifica “Carletto” di Corrado. Suonava benino il pianoforte, ora malissimo la chitarra
Cresciuto a Battisti, Battiato e Renato Zero, sviluppa una passione per i cantautori che ancora lo accompagna.
Al liceo scopre il punk e lo ska e abbandona un’adolescenza tamarra, il passaggio al rock è una normale evoluzione. Spotify gli spalanca le porte dell’Indie, parola che in ogni caso odia.