Decisamente una presentazione sui generis quella del nuovo romanzo a fumetti di Davide Toffolo Il cammino della Cumbia, che racconta il viaggio in Sudamerica della voce dei Tre Allegri Ragazzi Morti per incontrare e scoprire tutte le declinazioni di un genere che ha ormai importato ufficialmente nel nostro paese con l’Istituto Italiano di Cumbia.
Dicevamo però che non si è trattato della classica presentazione e non poteva essere altrimenti trattandosi dell’istrionico Toffolo che timorato dello spoiler e ripetendo continuamente “questo non posso dirlo” ha raccontato alcuni degli aneddoti presenti e non nel libro.
Il tutto accompagnato da brani cumbia degli autori incontrati lungo il viaggio e selezionati dal DJ Mr.Paquiano, al secolo Nahuel Martinez, argentino naturalizzato italiano e accompagnatore di Toffolo oltre che sul palco anche nella spedizione sudamericana.
Alla prima parte di musica e parole è seguito poi il firmacopie, se così si può chiamare. Perchè Toffolo non si limita a firmare i volumi dei fan, ma ad ognuno regala una personale dedica disegnata sul momento, il tutto trasmetto in tempo reale sul maxischermo alle spalle di Mr.Paquiano che nel frattempo gira dischi cumbia della tradizione sudamericana più e meno moderna.
L’ultima parte della serata è quella live, impreziosita dalla presenza di Luca (Masseroni), batterista dei Tre Allegri Ragazzi Morti per un dj set live veramente unico. Sui dischi dei maggiori esponenti italiani del genere cumbia infatti si innesta la batteria essenziale di Luca e i guiro (o reco-reco o come vogliate chiamarli) di Paquiano e Toffolo, che canta anche in un paio di occasioni.
Il live è coinvolgente, la gente balla e l’autunno milanese all’esterno del locale è solo un vago ricordo grazie al calore della musica. I 2/3 dei Ragazzi Morti ringraziano e lasciano il palco a Mr.Paquiano per il dj set che andrà avanti fino a che la gente avrà la voglia e la forza di ballare: come da miglior tradizione sudamericana.

Nato a Sesto San Giovanni ma con sangue 100% “made in sud” nella settimana in cui primeggiava in classifica “Carletto” di Corrado. Suonava benino il pianoforte, ora malissimo la chitarra
Cresciuto a Battisti, Battiato e Renato Zero, sviluppa una passione per i cantautori che ancora lo accompagna.
Al liceo scopre il punk e lo ska e abbandona un’adolescenza tamarra, il passaggio al rock è una normale evoluzione. Spotify gli spalanca le porte dell’Indie, parola che in ogni caso odia.