È morto nella Giornata Mondiale del Pi Greco Stephen Hawking, quasi come a voler sottolineare per un’ultima volta il suo legame con la fisica e la matematica. Malato da tempo di una forma di SLA, il fisico inglese se ne va a 76 anni lasciandoci in eredità un patrimonio di conoscenza incredibile: buchi neri, origine dell’universo e radiazioni cosmiche tra i suoi studi più famosi.
Un grande scienziato certo, ma anche una grande personalità. Mai banale nelle sue dichiarazioni, dalla vita aliena all’esistenza di Dio, è stato impegnato sia politicamente sia socialmente per i diritti dei disabili e per il diritto all’eutanasia e al suicidio assistito, nonostante fosse troppo curioso sul funzionamento dell’universo per prendere in considerazione l’ipotesi.
Un personaggio del genere ovviamente non poteva lasciare indifferente il mondo della musica. Primi fra tutti i Pink Floyd che hanno utilizzato un campionamento della sua voce sintetizzata sia in The Division Bell (nel brano Keep Talking) sia vent’anni dopo in The Endless River (nell’eloquente Talkin’ Hawkin’).
Hawking è stato inoltre protagonista di un brano dei Manic Street Preachers (Me and Stephen Hawking) e citato in diversi brani, dagli Yes (Real Love) alla Bloodhound Gang (Boom).
Difficilmente un fisico ha così impattato la cultura di massa, ma la sua intelligenza unita alla sua grande (auto)ironia lo portavano a valicare i confini della scienza per portarla nella vita di tutti i giorni. Come quella volta all’Opera House di Sydney quando una ragazza gli chiese gli effetti sul cosmo dell’abbandono degli One Direction da parte di Zayn Malik: la risposta di Hawking fu assieme divertente e geniale: “vi consiglio di studiare la fisica, magari un giorno scopriremo che esistono universi paralleli e in uno di questi magari Zayn è ancora con gli One Direction. Magari in uno siete addirittura sposati”
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Nato a Sesto San Giovanni ma con sangue 100% “made in sud” nella settimana in cui primeggiava in classifica “Carletto” di Corrado. Suonava benino il pianoforte, ora malissimo la chitarra
Cresciuto a Battisti, Battiato e Renato Zero, sviluppa una passione per i cantautori che ancora lo accompagna.
Al liceo scopre il punk e lo ska e abbandona un’adolescenza tamarra, il passaggio al rock è una normale evoluzione. Spotify gli spalanca le porte dell’Indie, parola che in ogni caso odia.