Intervista a Luca Benni


To Lose La Track festeggia i suoi primi dieci anni con un festival itinerante dei suoi artisti e Luca Benni, il capo supremo dell’etichetta discografica umbra, si racconta a Rock and More per l’occasione.


To Lose La Track quest’anno compie dieci anni, come vivi questa situazione? Lo senti come un punto di arrivo o un punto di partenza?

Direi più un punto di transito (ride). A parte gli scherzi, ogni tanto è bello fermarsi e guardarsi alle spalle, vedere ciò che è stato, anche perché di materiale ne è uscito veramente tanto in questi anni, quindi l’idea è un po’ quella di fare il punto della situazione. Anche attraverso questa festa che faremo, con un cd pensato apposta per l’occasione e che sarà una sorta di sampler, ci sarà la possibilità di recuperare delle uscite che magari qualcuno si è perso, oltre ad avere l’occasione di tornare nei locali insieme ai gruppi ed incontrare la gente.

Parliamo quindi del festival: ci sono molte date in giro per l’Italia con varie band tra marzo e aprile, tra cui i Tiger!Shit!Tiger!Tiger! che suoneranno anche al SXSW in Texas. Cosa dobbiamo aspettarci?

Guarda, la cosa dei Tiger è capitata un po’ casualmente: il festival si tiene lì ogni marzo e con loro ci eravamo già stati in passato per due edizioni (due e tre anni fa), quindi questo è un ritorno, però mi piace che sia stato inserito in quel mese di festeggiamenti. Tra l’altro lì abbiamo conosciuto un gruppo di Austin, i Survive, per i quali abbiamo poi stampato un 7” quindi è stata tutta una cosa molto particolare. Per quanto riguarda le date in Italia mi piacerebbe che tutti quelli che abitano vicino ai posti dove si terranno i festival passassero a fare un saluto, mi piacerebbe che si creasse un clima familiare, come tra tanti amici.

Prima mi parlavi del cd dei dieci anni, come si può ottenere e cosa ci sarà all’interno?

Il cd si può ottenere venendo ai concerti, ad ogni data del festival i primi 50 che entreranno lo riceveranno gratuitamente, in più lo regaleremo a tutti gli ordini che verranno fatti sul nostro sito fino ad esaurimento scorte. Infine ne abbiamo stampata anche una piccola quantità da mandare in distribuzione, perché magari chi non riesce a ottenerlo negli altri modi potrà ascoltarlo per scoprire tanti gruppi, il tutto ovviamente ad un prezzo bassissimo. Il contenuto del disco sarà quasi totalmente composto da pezzi editi, però ad esempio dei Gazebo Penguins abbiamo messo “Nevica”, brano che viene sempre suonato nei loro live, ma che non era mai uscito su cd in quanto faceva parte dello split con I Cani. Ci saranno canzoni delle prime band, alle quali siamo più legati, come “Maschera Da Cane” dei Dummo, o “Whispers” dei Tiger. Troverete cose che sono uscite solo su vinile, dai Riviera agli stessi Survive, e come pezzo inedito, nel senso che uscirà tra poco, ce n’è uno dei Three In One Gentleman Suit. Avremmo voluto metterne di più, ovviamente, ma gli 80 minuti del disco son quelli, quindi abbiamo dovuto fare dei tagli. Dentro il sampler, poi, ci sarà un libretto con delle immagini estratte da varie situazioni nel corso degli anni, soprattutto facce di amici, come Jacopo dei Fine Before You Came, che ci ha sempre dato una grande mano, o gli altri ragazzi con cui quindici anni fa organizzavamo i concerti, insomma tutte le persone con cui abbiamo avuto a che fare.

Sempre riguardo al festival, i Gazebo Penguins suoneranno tutto “Legna”: è stata una tua proposta o la cosa è partita da loro?

È stata una mia idea, anche perché loro attualmente sarebbero fermi. Recentemente c’è stato il progetto con Johnny Mox, che però hanno seguito solo Sollo e Capra (rispettivamente bassista e cantante/chitarrista dei Gazebo ndr), mentre Piter (il batterista) ha avuto un figlio e quindi si è fermato; nelle ultime date dei Gazebo dietro alle pelli c’era il batterista de Il Buio che poi ha anche fatto questa cosa insieme a Johnny Mox. I Gazebo veri e propri torneranno il prossimo anno con il nuovo album, anche perché ad aprile uscirà il disco solista di Capra che sarà una cosa molto particolare, un po’ diverso dai loro soliti suoni, direi più pop. Quindi c’era questo buco in cui noi compivamo dieci anni e loro dovevano esserci per forza; l’anno scorso poi è uscita la ristampa di “Legna”, quindi l’occasione era ottima per ripresentare un disco che nell’economia dell’etichetta, non solamente quella monetaria, è stato molto importante, anche perché ci ha permesso di uscire dal territorio regionale umbro e di entrare a contatto anche con altre realtà. Quando ho proposto loro la cosa hanno accettato subito, anzi gli è piaciuta molto come idea. Alcuni hanno criticato il fatto di suonare per intero un album che è uscito solo tre anni fa, ma questa scelta va contestualizzata nel “gioco” dei dieci anni.

C’è qualche gruppo che avresti voluto suonasse all’interno del festival, ma non sei riuscito ad avere?

Banalmente uno dei gruppi ai quali sono più legato, anche perché abbiamo iniziato insieme, sono i Dummo. Attualmente però il batterista abita in Cina e tornerà quest’estate, quindi c’è l’idea di fare almeno una data estiva e forse qualche altro concerto durante l’inverno, ma purtroppo a marzo e aprile non era possibile. Un’altra grande mancanza, ahimè, sono i Verme e ti assicuro che ci ho provato tantissimo a farli suonare, ma non è stato possibile. Non è detto, però, che questa cosa non succeda.

L’intervista non finisce qui, a breve la seconda parte. Stay tuned!

Francesco Canalicchio