L’ultimo arrivato in casa Rose Villain si chiama Radio Vega, uscito il 14 marzo,che completa la trilogia iniziata nel 2023 con Radio Gotham e continuata nel 2024 con Radio Sakura.
Un progetto sfaccettato, ambizioso che ha dato la possibilità di conoscere le varie anime di Rose.
Radio Vega, è un disco che ambisce alla stelle verso la costellazione della Lira; illuminata dalla splendida stella Vega, non è solo un punto di riferimento nel cielo, ma è soprattutto simbolo dell’amore sofferto tra Euridice e Orfeo, che porterà quest’ultimo, dopo la morte dalla sua amata, a passare tutta la vita a suonare canzoni tristi.

Radio Vega esplora suoni del futuro fondendoli con quelli più classici.
Il disco si apre con archi maestosi e un feat importante a cui siamo ormai abituati.
Guè e Rose, il Maestro e la sua pupilla, capaci sempre di stupire, questa volta con Il bacio del serpente.
Più una intro che un brano vero e proprio, solo due strofe senza ritornello dove Guè la chiude così:
“Chi muore in questo gioco lo decidono gli dei G U E Rose Villain joint album nel ‘26”.
Ne vedremo delle belle…
Super gasati si scivola verso Millionaire co prodotto da SixPm, Loudly e la stessa Rose. Un brano pop elettronico nel quale l’artista si sente completamente a suo agio, e soprattutto un brano di rivalsa contro chi le ripeteva che non ce l’avrebbe mai fatta.
Entra a gamba tesa il secondo feat: è il turno di Lazza e di No vabbè, considerata un po’ la banger dell’intero progetto già dall annuncio della tracklist.
E come dare torto! Ritornello che rimane in testa al primo ascolto, una trappata stilosa dalle barre taglienti. Colpo ben riuscito insomma, che riporta un po’ Rose Villain alle sue origini trap dove la sua voce calza a pennello.
Poteva mancare una ballad d’amore straziante? E con chi se non con Geolier? Il loro binomio anch’esso ormai consolidato fiorisce con Ancora.
L’intensità di Rose, la sua emotività si mescola a quella del rapper che fa il suo nella strofa ma il ritornello porta il brano su un altro livello.
Rose e Geolier che cantano insieme, in napoletano. Poesia.
Sinth anni ‘80 riecheggiano nella notte stellata con Musica per Dimenticare.
Un susseguirsi di immagini, a fari spenti ascoltando i Velvet Underground, il ritorno a momenti gioiosi con gli ACDC…un racconto autentico di quanto la musica possa essere di conforto nei momenti bui e spinta per ricominciare.
La quinta traccia scompiglia completamente le carte in tavola e porta un nome: Patrick Bateman.
Celebre protagonista di American Psycho, noto per la sua doppia vita divisa tra normale broker e spietato serial killer è un po’ la chiave di lettura del brano.
Un mix folle di EDM, pop, trap totalmente fuori dagli schemi, in un pre ritornello cantato che si apre per poi dare spazio solo alla musica.
Produzione geniale di Sixpm, Daykoda e ancora una volta Rose Villain. Una vera chicca!
L’apparente spensieratezza lascia ora spazio ad una nuova ballad d’amore, questa volta con Chiello.
Malinconica, profonda accompagnata dai violini che rendono l’atmosfera ancora più intima fino al change finale dove entra in scena l’ukulele per smorzare un po’ i toni.

Si torna a ballare a ritmo con Fuorilegge, il brano presentato a Sanremo
Dalla matrice pop, Fuorilegge parla di passione e desiderio, quei sentimenti che bruciano dentro incontrollabili e che travolgono come un fiume in piena. A tutti gli effetti la “mamma” di Click Boom in quanto scritta in precedenza e forse perché a prima acchito l’ascoltatore medio nota delle similitudini; forse è soltanto il marchio sonoro distintivo di Rose? Assolutamente!
Si continua a viaggiare su frequenze altissime sulle quali si sintonizza anche lui, Fabri Fibra. Un gigante, uno dei padre del genere rap che si interfaccia sonoramente con Rose per la prima volta.
La loro collab era stata per sbaglio spoilerata lo scorso anno dallo stesso Fabri durante un’intervista a Radio Deejay e confermata dalla risatina nervosa di Rose che cercava di metterci una pezza.
Bop si autoproclama con cognizione di causa un “banger”, una canzone di successo. Fibra in scioltezza appare nella prima strofa, con la sua penna tagliante e irriverente. Rose cavalca l’onda completamente a suo agio con un ritornello ammiccante ed energico e tornando a rappare nella seconda strofa.
Ripartono gli archi su Radio Vega. L’atmosfera si incupisce.
Smith & Wesson affronta il tema della depressione, di quando tutto è così buio che non sembra esserci via d’uscita.
Intensità altissima rimarcata da un ritornello potente e viscerale. La ballad struggente di cui avevamo bisogno.
Non poteva mancare una dichiarazione d’amore in questo album, e la troviamo in Tu sai. Chitarre elettriche accompagnano un testo essenziale e vero nella sua semplicità. Efficace e dritto quanto emozionale impreziosito dall’assolo di chitarre finale.
In dirittura d’arrivo troviamo Wtf, un flusso di coscienza allo specchio. Altra sfaccettatura, ancora all’esplorazione di mondi sonori nuovi: r&b, pop, hip hop…contaminazioni diverse che funzionano alla grande.
E da buona fan del true crime Rose poteva non chiuderla con L’amore è un serial killer?
Un brano pop pieno di citazioni e di cose che le piacciono; un ritornello fresco, estivo dal retrogusto raggeton in contrasto con i “rip ” e i “killer” ripetuti nel testo.
Radio Vega chiude così la trilogia. Un disco che esplora generi, stili ma che prende una forma decisa e sopratutto credibile, promettendo di rimanere nel tempo come tassello fondamentale nella crescita ed evoluzione di Rose Villain.

Nata a Rossano (CS) il 17 Marzo ’93 in un’inaspettata giornata estiva.
Metà reggina, metà cosentina cresce a S. Giovanni in Fiore, Capitale della Sila fondata da Gioacchino da Fiore per poi scegliere la vicina Università della Calabria come luogo dei sui studi alla facoltà di farmacia.
Adolescenza divisa tra musica (discreta violinista, pianista autodidatta e cantante sotto la doccia) disegno, fotografia, sport tenuta viva dalla fame di conoscenza.
Musicalmente cresce a pane e rock n’ roll, passione smodata poi per Avril Lavigne, Green Day, Coldplay, LP e tutto il filone Rock/Pop con sprazzi di Rap, da Eminem a Fibra passando per la fase “drama” con Ferro e Pausini.
Ad oggi si definisce un’ascoltatrice onnivora, curiosa, appassionata amante del lavoro ben fatto.
Non affermate davanti a lei che l’Indie è un genere musicale, la reazione potrebbe essere incontrollata.








