Intervista a Captain Mantell

Siete curiosi di scoprire di più sui Captain Mantell e il loro disco “Bliss”? Bene, non dovete far altro che leggere questa intervista!

RaM: La prima domanda è quella che vi sarà già stata fatte molte volte, quindi spero non sia banale. Ci spiegate il nome della band?

Tommy: È una storia che racconto sempre volentieri. Tutto nasce dall’omonimia tra me (Tommaso Mantelli) e il Capitano Thomas Mantell, aviatore americano che nel 1948 morì durante l’inseguimento di un UFO, procurandosi così il triste primato di primo pilota a morire in queste strane circostanze. Non appena venni a conoscenza di questa omonimia, la decisione di creare un progetto dedicato a Captain Mantell, mi folgorò!

RaM: E il nome del disco?

Tommy: “Bliss” è il nome dell’ultimo album che rappresenta anche l’ultimo capitolo della storia del personaggio Captain Mantell, da noi liberamente reinterpretata. Infatti nel nostro caso non si può parlare di “concept album”, ma piuttosto di “concept discography”. Ogni nostra uscita discografica rispecchia un passaggio della storia in cui il capitano insegue l’UFO, si perde nello spazio, ritorna sul pianeta Terra trovandolo modificato, esplora l’esoterismo e alla fine ricerca e forse trova la beatitudine, Bliss per l’appunto, in quest’ultimo disco.

RaM: Questo disco denota una musicalità ampia e una conoscenza musicale impressionante. Cos’ha formato la vostra cultura musicale?

Mauro: Fin da piccolo ho sempre ascoltato tantissima musica, i dischi dei miei genitori mi permettevano di spaziare dai Beatles ai Led Zeppelin, dai Creedence ai Police, mentre grazie alla radio venivo rapito dai primi Cure, dai Depeche Mode, dai Bauhaus e da tutta la new wave… inglese e non. Con gli anni ho ampliato di parecchio gli ascolti e questo mi ha permesso di avere un’apertura mentale verso le proposte più sperimentali, cosa che cerco di riversare nel mio modo di suonare. In più con Tommaso e Sergio si è creata questa sinergia dove ci si capisce al volo, senza bisogno di studiare a tavolino il brano proposto.

RaM: Come siete stati influenzati per questo disco?

Tommy: In questo lavoro il Capitano è alla ricerca delle sue origini e simbolicamente è questo a dare la linea stilistica del disco. Abbiamo viaggiato a ritroso nel tempo per cercare le origini della musica che suoniamo. Abbiamo tolto gli orpelli per arrivare al cuore della musica che vogliamo fare. Quindi le ispirazioni vanno decisamente cercate nel rock ‘n’ roll delle origini tenendo sempre in mente le evoluzioni e le derivazioni dal blues fino ai giorni nostri.

RaM: Cosa vi aspettate da questo disco?

Tommy: Che domanda… la beatitudine!
Maur: Farlo ascoltare ad un numero sempre crescente di persone, soprattutto dal vivo, dove troviamo la nostra dimensione ideale. Difatti “Bliss” è stato quasi totalmente registrato in presa diretta, senza metronomo, giusto per mantenere viva la “botta” live.

Ram: Con chi vorreste coindividere il palco?

Tommy: Ci piace suonare con le band di amici che stimiamo. Notavamo che in questo momento di crisi generale si sta ricreando quel sottobosco di band indipendenti, e quando dico indipendenti intendo davvero libere e autonome. Qui si parla di grande passione e nella maggior parte dei casi anche di grande qualità. Siamo lieti di partecipare a questa rinascita dal basso.

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