Intervista a Telestar: parliamo di cambiamento

“Purosangue” è il nuovo album di Telestar disponibile dal 10 gennaio su Spotify e tutte le principali piattaforme streaming per l’etichetta milanese Vetrodischi

Non l’avete ancora ascoltato?

L’ album è davvero molto interessante, sia a livello di suoni che di concetti. Il tema principale che attraversa questo lavoro è il cambiamento, i brani sono introspettivi ed è automatico riflettersi e riconoscersi nelle parole. “Purosangue” rappresenta la presa di coscienza di una diversa percezione della vita, dovuta a una maggiore maturità e responsabilità nell’affrontare una quotidianità fatta di difficoltà ma anche di gioie e momenti di pura felicità. Lo stile di Telestar riesce a conciliare due diversi mondi musicali, unendo in unico flusso la new wave e la tradizione cantautorale. L’intero album è stato scritto da Edoardo Bocini, la produzione e il mix sono stati curati da Matteo Cantaluppi presso il Mono Studio.

Ho deciso di dare voce alla mia curiosità e di fare qualche domanda per scoprire di più.

“In non vuoi rinascere” la costante è il cambiamento, un tema che percorre poi tutto il vostro album “Purosangue”, c’è stato un cambiamento o un evento che ha segnato il vostro percorso e ha ispirato questo lavoro?

Sì, il cambiamento è un tema molto presente nelle canzoni del disco e in alcuni brani viene affrontato da angolature e prospettive diverse. Non c’è stato un evento in particolare, ma è la vita stessa che in continuo mutamento ha portato l’ ispirazione in questi brani. Il disco è un lavoro di circa 2 anni e mezzo durante i quali sono accadute molte cose che si sono trasformate in idee di scrittura.

Come avete affrontato il lavoro di produzione del nuovo album? Come lavorate quando siete in studio?

Il disco è stato prodotto da Matteo Cantaluppi che ha un metodo di lavoro molto interessante che passa dalla una pre-produzione fono ad arrivare al mix e master finale. In studio si tratta sempre di un lavoro di squadra tra produttore e musicisti. Servono le idee e le ispirazioni per arrivare all’obiettivo finale. Un brano puoi svilupparlo in infinite maniere ma soltanto una è quello che lo fa funzionare veramente, ecco in studio cerchi di trovare sempre quella possibilità a volte riuscendoci altre volte meno. Purosangue è stato un lavoro piuttosto lungo ma è grazie a questo lungo respiro che è stato possibile scriverlo e produrlo con un obiettivo preciso.

La musica è in continuo cambiamento. Sulla scena italiana abbiamo un’esplosione dell’indie, poi del’ it-pop e del rap e della trap… tutti trend che stanno andando a scemare e stanno mutando. Secondo voi quale strada prenderà la musica negli anni ’20?

Credo che il cambiamento che ha portato l’indie, la trap ecc sia stato fondamentale per la musica italiana e un progetto come il mio deve solo ringraziare artisti come Calcutta, Giorgio poi, i primi Thegiornalisti, perché sono stati loro che hanno riacceso il fuoco sulle nuove generazioni facendo  aprire gli occhi sulla musica indipendente. E questo è successo principalmente solo grazie al loro talento e ad internet. Credo che negli anni 20 torneremo più alla musica suonata e ci stuferemo di questi sound un po’ plasticoni. Io personalmente mi auguro solo che ci saranno canzoni con molti meno ritornelli o perlomeno con delle strutture più interessanti.

Ci sono artisti con la quale vi piacerebbe lavorare?

Assolutamente si e se devo pensare ad una collaborazione mi piacerebbe scrivere la musica a qualcuno che è molto bravo a scrivere testi.

Avete concerti in programma?

Abbiamo qualcosa in programma, seguiteci su Instagram e troverete sempre tutte le informazioni aggiornate su concerti e nuovi uscite

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