Filagosto 2019: buona la “prima”

Si è conclusa l’edizione 2019 di Filagosto, il festival gratuito giunto quest’anno alla 17^ edizione, la prima nella nuova location.

Un taglio, parziale, con il passato e una ripartenza in grande stile con il ritorno del second stage, cornice di alcune cose veramente interessanti, e uno spazio ampliato con bancarelle e street food destinato sicuramente ad essere ancora più ricco in futuro.

La prima serata ha visto protagonisti i Fast Animals and Slow Kids, band adottata dagli organizzatori di Filagosto, che hanno ricambiato l’affetto con il solito live energico, l’ideale per inaugurare il nuovo palco.
Prima di loro in realtà gli Endrigo, band bresciana decisamente interessante che vi consigliamo di tener d’occhio.
Ad aprire e chiudere la serata anche il talent show di Spaghetti Unplugged, uno spazio dedicato a chiunque voglia mettersi in gioco e che ha visto esibirsi anche artisti molto interessanti.

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Una marea umana invece ha accolto i Coma_Cose nella seconda serata del festival, forse la più riuscita a livello di presenze. Chi scrive non è certo un fan del duo, quindi fidatevi del fatto che dal vivo siano davvero bravi, sia tecnicamente che nel tenere il palco e, ovviamente, il pubblico.
Prima di loro Pippo Sowlo, personaggio decisamente sopra le righe, i cui testi spesso trash sono compensati dalla sua capacità di non prendersi troppo sul serio.

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Tra le cose che non sono cambiate la serata reggae, collocata nella terza giornata di festival. Una garanzia il dj set di Vito War nel pre e post show che ha visto la presenza direttamente dalla jamaica di Busy Signal. L’artista caraibico ha trasmesso la sua energia al pubblico etnicamente più variegato del festival, trascinando con il suo ritmo e il suo carisma anche chi lo conosceva meno.
Italiani invece ma non per questo meno interessanti i torinesi Mahout, la band che ha aperto i live con il suo suono in levare ma dalle decise influenze rock.

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Il venerdì è stata invece la volta di un’altra band che si è scelta reciprocamente non Filagosto ovvero I Ministri che hanno deciso di chiudere così il loro mini-tour estivo. Nonostante la bomba d’acqua del primo pomeriggio, l’impegno dello staff del festival ha permesso un live degno di tale nome per i numerosi presenti.
Meno convincenti invece le esibizioni dei Cara Calma, che probabilmente pagano il confronto con le band simili che li hanno preceduti e seguiti, e di Alosi, ex-frontman de Il Pan del Diavolo probabilmente affetto anche da qualche problema tecnico, ma comunque rimandato con questo nuovo progetto solista.
Decisamente più interessante il preshow firmato da Zuin, assolutamente da tenere d’occhio, e l’after con l’unplugged di Riccardo Zanotti dei Pinguni Tattici Nucleari in una sorta di abbraccio collettivo del second stage.

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Atmosfera di fatto ritrovata, anche se in maniera più festaiola, con Canta indie. Canta male, il karaoke collettivo suonato live che ha animato l’inizio e soprattutto la fine della serata di sabato.
Ad aprire il main stage invece è stato Calabi, una piacevole scoperta per chi scrive con i suoi suoni melodici ed elettronici al tempo stesso, sicuramente lo rivedremo. Così come sicuramente rivedremo Francesco De Leo, già Officina della Camomilla, assoluto show man da gustare, oltre che musicalmente, anche come performer.
Main event di serata Giorgio Poi, sempre poco coinvolgente a parole ma molto musicalmente: autore per questo di un live sicuramente riuscito anche se personalmente poco originale.

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Ultimo giorno che ha ospitato invece Metal for Emergency, rassegna di genere e quindi una sorta di festival nel festival e che come tale meriterebbe un trattamento a parte, sarà per la prossima volta.

Ovviamente non sono mancati i problemi legati a questo nuovo corso di Filagosto, dal parcheggio al POS passando per le code e i tempi di attesa, problemi tutt risolti nel corso del festival stesso grazie all’impegno e alla volontà degli organizzatori.

Siamo sicuri che quello di quest’anno, per quanto validissimo, sia solo il punto di partenza per le prossime edizioni di Filagosto, un festival che si è rifatto il look pur mantenendo il suo spirito.