Astro Festival @ Ferrara Sotto le Stelle

Si apre in un tranquillo giovedì sera di metà giugno l’edizione 2016 del Ferrara sotto le stelle, e lo fa col botto: tutti concentrati in pochissime ore Four Tet, Caribou, Junior Boys, Floating Points, Jolly mare e Popolous, tutti insieme, tutti per la prima volta, tutti nomi della scena electro-indie-pop internazionale che ti spingono a montare in sella della tua fidata bicicletta (da bravo ferrarese che si rispetti) e catapultarti in Piazza Castello.

La serata si apre già alle 19.30 con il set dai toni caraibici di Popolous nel cortile del castello estense, seguito a ruota dall’electro-funky di Jolly mare, all’anagrafe Fabrizio Martina, accompagnato da batteria e tastiera che riescono a scaldare alla perfezione il pubblico che di minuto in minuto diventa sempre più numeroso. 45 minuti di live a testa ed è già il momento di trasferirsi nel palco principale di Piazza Castello dove tutto è già pronto per i Floating Points, nonché il produttore Sam Sheperd e compari, in versione “mini” rispetto al plotone di sedici elementi che hanno dato vita al progetto Floating: solo chitarra basso synth e batteria che riescono a dar vita ad un live quasi psichedelico, la miscela perfetta tra elettronica di un certo pregio e jazz, classe assicurata. Giusto il tempo di una birretta veloce che i Junior Boys han già iniziato il set, questa volta ancora nel cortile del castello che ormai fatica a contenere tutto il pubblico, meravigliosamente coinvolto dall’elettropop del duo canadese Jeremy Greenspan e Matt Didemus, molto più “danzerecci” rispetto ai colleghi che li hanno preceduti.

Senza neanche rendersene conto è già il momento del live che tutti stavano attendendo, quello per il quale tutti sono corsi ad accaparrarsi il biglietto non appena è uscita la data (unica in italia del 2016 peraltro), quello che tutti conoscono, quello che  “ma chi Caribou?” “quello della colonna sonora di Fifa, AH SI!”. Dan Snaith sale sul palco in formazione basso-chitarra-batteria-tastiera e fa la sua magia: “Our love” e c’è un’esplosione, del pubblico, della scenografia, della musica ; un ora e un quarto di live che scompiglia i capelli e fa ballare ininterrottamente tutti, anche gli addetti alla sicurezza, soprattutto in chiusura dove il trittico “Odessa“, “Can’t do without you” e “Sun” trasformano i ciottoli della piazza nella dancefloor più bella di tutte.

E’ praticamente l’una di notte e, nonostante sia giovedì e “domani si lavora” in pochi abbandonano la nave perché sul palco, dopo nemmeno dieci minuti di cambio arriva Four Tet, Kieran Hebden all’anagrafe, che fa ballare il pubblico per un’altra oretta, e lo fa con la sua elettro-house nuda e cruda, così come il suo set, senza fronzoli e scenografia: solo lui il pubblico e la musica, il mix più che perfetto.

E si va a dormire così, stanchi, leggeri e contenti grazie ad una serata che si è rivelata molto oltre le aspettative, prima edizione (e si spera non ultima) dell’Astro festival più che riuscita, ad maiora!

Eleonora R.