A Big Bold Beautiful Journey: tutte le citazioni, nessuna radice

A Big Bold Beautiful Journey è un film cerca di essere tutto insieme.
Una lettera d’amore a La La Land, un richiamo visivo a Almost Famous, un mix di rom-com, musical, diner da anime, cinema italiano. Persino i look di Sara sembrano una Penny Lane moderna con traumi emotivi alle spalle.

Ma nel voler essere tutto, finisce per non dire nulla.

Accenna a una certa profondità ,ferite d’infanzia, echi da terapia, l’idea che ci portiamo dietro il passato. C’era del potenziale vero. Ma non si ferma mai abbastanza per esplorarlo. Corre subito al prossimo riferimento estetico o citazione furba.

Sì, è bello da vedere. Ma la bellezza non basta a dare significato.

E gli attori?

Margot Robbie non riesce a sparire nel personaggio. Sembra aver accettato il progetto per l’idea, un po’ come fece Emma Stone in Poor Things. Ma qui la sceneggiatura non la sostiene. E lei è capace di molto di più , I, Tonya lo ha dimostrato.

Colin Farrell prova a portare una certa profondità silenziosa, forse sperando in un ritorno sottotraccia. Ma anche per lui, il materiale non regge.

Pensiero finale: pagate gli sceneggiatori.
Quando la scrittura non è solida, tutto il resto crolla, anche con grandi attori, belle immagini e una colonna sonora perfetta.

Questa non è stata una “journey”.
Solo una raccolta di momenti presi in prestito, che non arrivano mai davvero a destinazione.

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Anna Dima

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