È uscito lo scorso 27 aprile Bruises, il primo album dei legnanesi She Likes Winter, band synth pop/rock ormai attiva da diversi anni.
8 brani, mixati da Andrea Lapiccirella e prodotti e distributi da (R)esisto distribuzione, che spaziano tra post rock, dream pop ed new wave, cantati in inglese ad eccezione di Giselle (in italiano) e Paralysis (strumentale).
Un disco in cui l’elettronica è il filo conduttore ma senza mai risultare invasiva e fastidiosa lasciando adeguato spazio soprattutto alla voce, molto interessante.
Nonostante si tratti di un progetto totalmente italiano i brani, almeno quelli in lingua inglese, suonano molto europei con richiami agli anni ’80 e alla musica dark ma ricordando a tratti anche la prima Elisa.
Un esordio sicuramente interessante, soprattutto appunto per la parte più internazionale che risulta anche la più originale per il panorama italiano.
Al di là di Bruises, singolo e title track dell’album, segnaliamo in particolare Asynchronica, per noi il brano migliore del disco.

Nato a Sesto San Giovanni ma con sangue 100% “made in sud” nella settimana in cui primeggiava in classifica “Carletto” di Corrado. Suonava benino il pianoforte, ora malissimo la chitarra
Cresciuto a Battisti, Battiato e Renato Zero, sviluppa una passione per i cantautori che ancora lo accompagna.
Al liceo scopre il punk e lo ska e abbandona un’adolescenza tamarra, il passaggio al rock è una normale evoluzione. Spotify gli spalanca le porte dell’Indie, parola che in ogni caso odia.