Lei, (No) Innocence: il progetto continua.
I Lei, (No) Innocence, duo elettronico di Bologna, composto da Gabriele Chinè Milieri e Giuseppe Cassano, di cui abbiamo parlato già qui, sono tornati l’8 novembre con il seguito del precedente album Innocence.
L’anno scorso abbiamo descritto anche la particolare forma espressiva dei Lei, (No) Innocence, che si serviva di visual ottenuti tramite filmati in super 8 digitalizzati risalenti agli anni ’60, video espliciti tendenti al pornografico, tanto da essere costretti a ricorrere a Porn Hub per la diffusione anziché ai canali legati al mondo musicale, segnalando questo problema di libertà di espressione (qui) .
Ora parliamo del nuovo EP (ascoltabile qui), uscito per INNLN / A Buzz Supreme, dal titolo Solitude is the playfield of Satan, titolo che riprende un passaggio di Fuoco Pallido, il romanzo di Nabokov.
Questa nuova creazione miscela elettronica e ambient con passaggi più oscuri evidenti nella prima traccia As Your Scarlet Breeds e influenze noise e shoegaze (dichiarate dallo stesso duo), come in Orchid/Slave. Qui tutto è enfatizzato dalla presenza di una voce e di sussurri spettrali.
E Shall We Suck The Loss aggiunge al noise di matrice ambientale una consistente suggestione di imponenza e di visioni mistiche.
Infine In A Wood Overflown By Lanterns, si situa tra l’etereo e il fascino del notturno, tra momenti di paradisiaco e celestiale relax e altri di neutra psichedelia.
Quindi il concept individuato nella solitudine riesce a esprimere bene questa sensazione e tutto quello che essa comporta in termini di percezione.
Si tratta quindi di un EP che si ascolta facilmente, dura meno di 25 minuti in tutto, e che consigliamo agli appassionati delle atmosfere oniriche.
Dopo aver partecipato all’esclusivo roBOt Festival di Bologna, i Lei, (No) Innocence sono tuttora in giro e saranno al Klang a Roma il 10 novembre, mentre il 22 novembre al Locomotiv di Bologna apriranno ai Telefon Tel Aviv.
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Detto “Piccia”, laureato in Filosofia, vive a Perugia, nel binomio tra natura e cultura.
Infatti alterna passeggiate meditative nei boschi al consumo compulsivo di musica, libri, fumetti, film e serie tv, frequentando soprattutto concerti, librerie, musei, graffiti sui muri e Irish Pub.
Cresciuto con il rap italiano, è diventato adulto (solo anagraficamente) con cantautori, rock, metal, folk, elettronica e vari altri tipi di suoni, andando spesso alla ricerca di quelli più strani.
Fan sfegatato ed esperto conoscitore di Caparezza, che gli ha aperto le porte della percezione più di Aldous Huxley, ne ha fondato il Fan Club umbro (di Caparezza, non di Aldous Huxley; almeno per ora).
Scrive di tutto, per dare sfogo ai suoi pensieri e uscire dal ricco e immaginifico mondo che ha in testa… O per entrarci ancora di più.